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"Giorgio, alzati e cammina!". Deve esser stato questo il primo messaggio che Maurizio Sarri, nuovo allenatore del Napoli, ha lanciato a Jorge Luiz Frello Jorginho, in arte"Giorgio", il primo giorno in cui l'ex tecnico dell'Empoli ha incontrato il centrocampista italo-brasiliano degli azzurri in quel di Dimaro. Evitiamo paragoni blasfemi: Sarri non fa miracoli e Jorginho non è "morto calcisticamente" ma grazie all'avvento del centrocampo a 3 Sarri può riuscire nell'impresa di svegliare l'ex fenomeno del Verona da una sorta di "coma calcistico" nel quale il ragazzo di Imbituba è caduto subito dopo il suo arrivo nella società di Aurelio De Laurentiis.
"Faccio bene tutti i ruoli del centrocampo, amo avere sempre la palla e gestire la squadra". Con queste parole, nel gennaio del 2014, Jorginho si presenta alla piazza partenopea: 18 presenze e 7 reti a Verona, l'italo-brasiliano è una delle sorprese del centrocampo a 3 di Mandorlini e della serie A tanto da convincere Aurelio De Laurentiis a spendere 3,5 milioni per acquistarne la metà e regalarlo a Rafa Benitez. Ma qui nasce il quiproquo: Jorginho rende alla grande sia nel ruolo di regista che in quello di mezzala nel centrocampo a 3 del Verona ma nel centrocampo a due di Benitez sembra smarrire tutto quanto di buono fatto vedere "sotto il balcone di Giulietta" fino a perdere il posto da titolare e scivolare in panchina nella stagione 2014-2015. Questione solo di modulo o di differenza di pressioni tra la piazza di Verona e quella di Napoli? Questo sarà solo l'arrivo di Sarri a stabilirlo ma la differenza di voti nel 2013-2014 tra l'esperienza veronese e quella partenopea è incredibile: in Veneto colleziona 18 presenze e segna 7 reti mentre a Napoli colleziona solo 15 presenze senza bucare mai la porta avversaria. La media voto? Nel 2013-2014 "Giorgio" finisce la stagione con una MV di 5.98 giusto compromesso tra i 6.5 o i 7 a raffica conditi dai gol e assist di Verona e i 5 e i 5.5 o (pochi) 6 di Napoli. Jorginho, quindi, sembra smarrirsi completamente in un centrocampo a 2 dove il lavoro in copertura aumenta e la capacità di illuminare il gioco si appanna e la MV del 2014-2015, che crolla a 5.55 (senza assist, senza gol ma con tanti cartellini gialli) è la definitiva conferma che il matrimonio tra Jorginho e il centrocampo a 2 "non s'ha da fare".
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