Esisterà pure un Dio del calcio da qualche parte. Magari nelle favelas di qualche città brasiliana dove un bambino che prende a calci un pallone di stracci è destinato a diventare un fenomeno. Oppure negli stadi più all'avanguardia e moderni sfornati dal conto corrente di qualche emiro. Un Dio deve pur esistere da qualche parte. Una cosa è certa: non gli manca per nulla il senso dell'umorismo.
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Esiste un Dio nel calcio?
Forse sì, forse no: di certo non ha il codino
Dal Vangelo secondo Noaro: la parabola di Correa
I più giovani davanti a «Mai dire gol» dicono semplicemente «eh?». Ma chi è cresciuto a pane, lettori CD e Gialappa's ricorderà senza alcun dubbio le perle del radiocronista vicentino Noaro. C'è chi sostiene di averlo rivisto in giro in qualche centro commerciale veneto, c'è chi lo esalta ancora oggi guardando il video lui dedicato su Youtube che raccoglie le sue migliori perle. Una delle tante recita così:
«Questo era un gol così facile che non saremmo riusciti a segnarlo neppure noi»
Quando ho visto Correa entrare in area, tirare e vedersi respinto il pallone a due passi dalla linea di porta ho pensato «goal». Bastava davvero sfiorarla con il piattone senza pensarci troppo e terminare la corsa sotto la curva già pronta ad esultare. Bastava poco ma quel poco per Correa nel pomeriggio del Marassi era troppo. E quel pallone destinato a gonfiare la rete sbanda incredibilmente verso il fondo. Sembra quasi correre parallelo alla linea di porta senza però superarla mai. Un gol facile che diventa subito un richiamo ai bei tempi andati quando al lunedì c'erano più ipse dixit e meno Grande Fratello.
San Gigi da Carrara ora pro nobis

Il miracolo di Gervinho
Se esiste davvero un Dio nel calcio ha sì molto senso dell'umorismo ma sa anche essere generoso. E se Buffon e Correa oggi di certo possono vantare con lui un discreto credito c'è anche chi ha potuto godere di un mezzo miracolo. Gervinho in alcune leghe è addirittura svincolato. Con Salah, Falque e Dzeko in tanti hanno pensato «ma questo quando giocherà?». Un dubbio lecito ma non troppo. Il destino ci ha messo del suo: Dzeko si fa male, idem Totti. C'è da sperimentare una soluzione diversa ed ecco che Gervinho - che non brilla per freddezza e cinismo - si trova ad essere vertice dell'attacco giallorosso. E quando la partita della Roma finisce con una doppietta dell'ivoriano pensi e ripensi a quanto possa essere crudele quel Dio. Che magari esiste, magari non c'è. Ma di sicuro non è mai dalla tua parte.
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