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Duel: Džeko o Belotti, chi scegliere al Fantacalcio?

Duello a suon di gol tra due grandi protagonisti della passata stagione. Vediamo come si è pronunciata la redazione di Fantamagazine!

Redazione

"Il loro compito è quello di buttarla dentro. Il gol è la loro ragione di vita e la classifica marcatori è la pagella che a fine anno certifica il loro risultato. Stiamo parlando degli attaccanti. Dalla costruzione di un buon reparto offensivo passa sempre o quasi la vittoria nelle nostre leghe. Il fantacalcista lo sa, ed è per questo che sente ogni anno l'esigenza di estrarre dal mazzo del listone il bomber giusto, quello che a suon di +3 lo porterà al trionfo.

"Oggi abbiamo deciso di far scontrare in un immaginario duello due dei più grandi cannonieri della passata stagione: Edin Džeko e Andrea Belotti.

"Scopriamo insieme chi tra i due sarà per noi il re dei bomber!

DŽEKO, OVVERO IL CAPOCANNONIERE

"Edin Džeko è stato senza troppi giri di parole la rivelazione della passata stagione. Il suo primo anno, tuttavia, non è stato molto fortunato. Arrivato come il colpo del mercato estivo giallorosso, doveva essere la punta di diamante della squadra, il bomber dalla doppia cifra. Ma il bosniaco, complice una condizione fisica deficitaria e il campionato a lui sconosciuto, non ha ingranato, e con l'arrivo nella seconda parte della stagione di Luciano Spalletti, ha perfino perso il posto a favore del tridente "leggero". Solo 8 i centri stagionali, bottino magro per uno come lui. Per questo molti fantallenatori, alle soglie della stagione 2016/2017, hanno preferito evitarlo non puntando su di lui. Eppure, chi conosce la storia di Džeko sa che la seconda stagione storicamente gli porta bene. E infatti il bosniaco non soltanto ha confermato questa legge, ma ha voluto esagerare: gol dopo gol è riuscito a battere ogni proprio record personale mettendo a segno 29 gol e 8 assist e diventando il capocannoniere del campionato (l'ultimo romanista fu Francesco Totti nel 2006). Il merito di questa "esplosione" va dato soprattutto a Spalletti che, dandogli fiducia, ha costruito un sistema di gioco in cui il bosniaco era il principale finalizzatore.

"Con l'insediamento di Di Francesco sulla panchina della Roma molti si chiedono se Džeko potrà ripetersi. Seppure dubitiamo che possa ritoccare la vetta dei 30 gol, siamo sicuri che la punta bosniaca continuerà a segnare e ad essere il migliore finalizzatore della squadra. Il gioco di Di Francesco è noto per le proprie qualità offensive, e se giocatori come Zaza, Defrel e Matri sono riusciti a superare, raggiungere o a sfiorare la doppia cifra al Sassuolo, siamo convinti che Džeko farà altrettanto. Insomma, il brutto anatroccolo è ormai diventato un cigno e difficilmente deluderà le vostre aspettative.

BELOTTI, CANTA SEMPRE IL GALLO

"Più che di rivelazione, per lui è più appropriato parlare di consacrazione. Arrivato al Torino come giovane scommessa, il Gallo ha impiegato poco tempo prima di esplodere definitivamente. E la stagione 2016/2017  è stata la conferma che nel firmamento dei grandi attaccanti, è nata una stella. Con 26 gol e 3 assist in 35 presenze Belotti si è posizionato terzo nel podio della classifica marcatori, staccando mostri sacri come Higuain e Icardi e arrivando dietro a Mertens e Dzeko. La sua media voto (6,66) è stata la seconda più alta tra gli attaccanti dopo quella di Lorenzo Insigne. Sul campo inoltre ha dato prova di essere non soltanto un finalizzatore, ma un attaccante capace di duettare con i compagni e di prendersi la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà, da vero leader.

"Il centravanti della Nazionale è così  riuscito a conquistarsi il cuore di tutti i fantallenatori che gli hanno dato fiducia.

DŽEKO O BELOTTI: IL VERDETTO DELLA REDAZIONE

"Ora però arriva la fatidica domanda: chi scegliere tra i due? Premettiamo che sono entrambi dei top al fantacalcio, e la scelta di preferire l'uno rispetto all'altro si è fondata su alcuni dettagli. Ma proprio perché sono i dettagli a fare la differenza di fronte ad una scelta così equilibrata, la nostra decisione è stata quella di puntare su Andrea Belotti per una serie di motivi.

"Innanzitutto l'attaccante italiano, a differenza del bosniaco, rimane in un contesto tecnico-tattico che non ha subito grandi cambiamenti. Non si può ignorare il fatto che Džeko si troverà a giocare con un nuovo mister, Di Francesco, che è noto per valorizzare tutto il reparto d'attacco, soprattutto gli esterni. Dato che con Spalletti il bosniaco era il riferimento centrale e la calamita di tutte o quasi le trame offensive, ci aspettiamo un calo realizzativo da parte di Džeko. Niente di preoccupante, ovviamente. Al banchetto del gol quindi potrebbe non esserci più soltanto lui, ma anche i suoi compagni.

"Un altro elemento da non sottovalutare è la perdita di Salah, che negli ultimi due anni ha dimostrato di avere un'intesa perfetta col centravanti ex City.

"Belotti invece agirà all'interno di un sistema in cui è definitivamente sbocciato e in cui ha dimostrato di trovarsi perfettamente. La società granata inoltre ha tutto l'interesse a valorizzare un giocatore che già attualmente ha una valutazione economica importante sul mercato.

"L'altro fattore che ci ha spinti a scegliere il giocatore granata è di natura per così dire extra-fanta: la grinta e la maggiore cattiveria sotto porta di Belotti. Il Gallo infatti ha dimostrato di essere un vero e proprio killer d'area di rigore, e anche negli appuntamenti più importanti non si è fatto intimidire, impallinando squadre come Juventus, Roma, Inter, Napoli e Fiorentina. Insomma, Belotti si è dimostrato un vero e proprio leader, capace di segnare alle squadre più nobili così come alle squadre di medio-bassa classifica.

"Džeko invece, autore comunque di una stagione magnifica, ha dato prova di essere un po' "sciupone", soprattutto nelle partite calde. E proprio la cattiveria sotto porta è una caratteristica che, a detta di molti, gli fa difetto.

"Insomma tra i due, se dovessimo stanziare una cifra importante, sceglieremmo di puntarla su Andrea Belotti. Anche perché la soddisfazione di vedere agitare la sua mano sopra il capo a mo' di cresta dopo un'esultanza, non ha prezzo!

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