"Un protocollo, quello medico della Figc, che alza l'asticella delle garanzie per la salute al massimo livello delle squadre di Serie A. Una figura che rivestirà un ruolo fondamentale per ogni compagine: i medici sociali, chiamati ad operare una "costante valutazione clinica", a dare "indicazioni sul comportamento da tenere" e a vigilare sulla "sanificazione" del "luogo chiuso" in cui si radunerà ogni squadra alla possibile ripresa degli allenamenti. Così dice La Gazzetta dello Sport.
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Serie A, possibile ripresa: se un giocatore fosse positivo al coronavirus?
Cosa può succedere al campionato nel caso in cui si trovasse un nuovo positivo, tra tempistiche e tamponi
LE PROBLEMATICHE DIETRO L'ANGOLO
"Ma ci sono anche alcune preoccupazioni da valutare attentamente. In primis, quello dei tempi. I medici sono allarmati dalla possibilità che il 4 maggio - salvo ulteriori modifiche dal governo - sia una data troppo vicina per la ripresa delle attività agonistiche. "Bisogna riprendere quando il rischio è vicino allo zero. Il problema è che in questo momento i tamponi non sono a disposizione dei privati. E la gara per la scelta dei test sierologici dovrebbe produrre un risultato soltanto il 29 aprile, praticamente a ridosso del 4 maggio" riflette su La Gazzetta Giuseppe Palaia, medico-bandiera del Lecce.
"La più grande controversia si concentra poi su un tasto dolente: l'eventualità di una positività in corsa. Cosa succederebbe se si incontrasse un caso? Come spiega la Rosea, il protocollo risponde per ciò che riguarda gli allenamenti. E prevede che la persona "positiva" - parte del gruppo squadra, quindi anche tecnico o fisioterapista - "dovrà essere isolata in una stanza ben serrata che dovrà rimanere chiusa senza che nessuno possa accedere a eccezione delle squadre di emergenza e degli addetti al soccorso". Per i compagni di squadra o di lavoro si procederà con "l'isolamento fiduciario con sorveglianza attiva", ci sarebbe la sospensione temporanea degli allenamenti di gruppo, e un doppio esame del tampone in 24 ore, con test sierologici per tutti da effettuare subito e da ripetere a distanza di 5-7 giorni. Se questo dovesse capitare a ripresa agonistica già avvenuta, porterebbe a una fermata generalizzata. Senza considerare il tema della responsabilità. Quella del medico sociale si intreccia con l'incarico del medico di lavoro, figura diversa nell'ambito dell'organizzazione delle società. Società a cui rimane la responsabilità legale, conclude La Gazzetta dello Sport.
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