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Ripresa, Coppa Italia: Inter, Juventus e Milan si oppongono

La decisione di riprendere con la Coppa Italia e di condensarla in soli 5 giorni non è piaciuta alle società coinvolte.

Mauro Maccioni

"Pensare che le decisioni sarebbero state accolte con gioia unanime era utopia. E così è stato. Dopo la conference call di ieri sono state diramate le indicazioni sulla ripresa. Si dovrebbe ripartire con la Coppa Italia il 13 giugno - Juventus-Milan sul calendario - seguita dalla seconda semifinale (Inter-Napoli) e dalla finale in programma il 17 giugno. Un calendario fitto che, in caso di recupero dell'ultima giornata di campionato non disputata, andrebbe a creare non pochi problemi.

L'INTER MINACCIA CON LA PRIMAVERA

"L'Inter è la squadra che sta guidando questa "rivolta", in quanto dovrebbe essere la più toccata negativamente parlando. I nerazzurri scenderanno in campo il 14 giugno contro il Napoli e restano in attesa di scoprire quali siano le decisioni sulla prima giornata di campionato. Se, come filtra, si sceglierà di far recuperare nel primo week end disponibile la 25esima giornata, allora l'Inter avrebbe a che fare con un tour de force.

"Prima la partita con il Napoli, poi l'eventuale finale, e dopo pochissimi giorni il recupero della sfida con la Sampdoria. Tre partite di un certo livello in una settimana non vanno giù all'Inter, che ha comunicato la sua decisione di far scendere in campo la Primavera contro il Napoli se le cose non cambieranno.

FASCIA ORARIA E DIRITTI TV

"Oltre alle lotte che vedono coinvolte le società, ce n'è una che è solamente dei calciatori. Il problema in questione riguarda una delle tre fasce orarie indicate per le partite, ovvero le 17:15 - le altre due sono 19:30 e 21:45. I calciatori vogliono evitare di giocare a quell'orario, in modo da non doversi sorbire il caldo estivo. Per questo, stanno muovendo una piccola guerra nella speranza che qualcosa possa cambiare.

"Per quanto riguarda i diritti tv, Spadafora ha affermato che si augura che si possa raggiungere un accordo con Sky, e che la decisione di riprendere con la Coppa Italia è anche dettata dall'esigenza di mandare in tv tre partite in chiaro. I contatti sono fitti e continuano, anche se a quanto pare le società porteranno in tribunale Sky per il pagamento della sesta rata televisiva, quella che comprende il periodo del lockdown. Possibile, quanto probabile, una causa per danno d'immagine.

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