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Milan, Giampaolo medita il nuovo modulo

Mister Giampaolo, dopo il deludente esordio ad Udine, sembra avere già le idee chiare su come cambiare le carte in tavola, ritorno al 4-3-3.

Alessio Giaccari

"Male la prima per i rossoneri che iniziano il campionato 2019/2020 con una sconfitta di misura contro i bianconeri di Tudor. Ciò che più preoccupa Giampaolo è la fase offensiva: zero tiri in porta, un dato sconcertante che mette in evidenza dei limiti importanti nel modulo utilizzato.

"Già nelle amichevoli precampionato era nata qualche preoccupazione sulla sterilità dell’attacco, pochi gol erano stati segnati con il modulo 4-3-1-2 con Suso trequartista davanti ad un centrocampo con ottime capacità di palleggio. Giampaolo aveva elogiato lo spagnolo nel ruolo dietro le punte, per poi ricredersi al termine del match di domenica affermando nel post partita: "La partita mi ha dato diversi spunti. Non voglio rischiare di snaturare i giocatori, bisogna metterli in condizione di far meglio. Avanti siamo stati sterili".

Parole chiaramente rivolte ad un ritorno al passato, rivalorizzare le qualità di Suso da esterno d’attacco per sfruttare il suo movimento di rientro al centro e la capacità di dominare l’area di rigore di Piatek. Poi a sinistra c'è ampia scelta sul compagno per completare il tridente: Casillejo e Rafael Leao sono i candidati principali per il ballottaggio da esterno sinistro prima ogni match. I due giocatori hanno caratteristiche molto simili, come quella di aggredire gli spazi con la loro potente velocità.

Gli ultimi dieci minuti di domenica, infatti, con il 4-3-3, sono stati i più prolifici della partita per i rossoneri: Suso è stato il più pericoloso e Piatek ha avuto modo di riprendersi il centro dell’area. Proprio il bomber polacco è sembrato il più smarrito a Udine, servito poco e male, senza avere la possibilità di “sparare” come lui sa fare.

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