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LIVE CdA Juventus – Agnelli: “L’arrivo di CR7 è motivo di orgoglio. La Fifa? I rapporti sono tesi”

In diretta dall'Allianz Stadium, il discorso del Presidente bianconero Andrea Agnelli.

Fabiola Graziano

"Il Presidente della Juventus Andrea Agnelli ha aperto stamane l'Assemblea degli Azionisti 2018 con un discorso sul bilancio della società, sui successi ottenuti dalla squadra e sui cambiamenti nelle leadership del Consiglio d'Amministrazione.

LE PRINCIPALI DICHIARAZIONI DI AGNELLI

""Questo 2018 è un anno di forti cambiamenti come il 2010. Questi otto anni sono stati un percorso affascinante pieno di trasformazioni, sacrifici e grandissime soddisfazioni.

"A livello di bilancio, nel 2010 i ricavi erano stati inferiori a 200 milioni di euro, mentre oggi sono superiori a 500 milioni di euro. A livello di squadra, i risultati e i trofei parlano chiaro: 7 scudetti consecutivi, 4 Coppe Italia consecutive, 3 Supercoppe italiane e 2 finali di Champions League, a cui si aggiunge il primo scudetto della squadra femminile al primo anno della competizione.

"Mi piace individuare tre momenti chiave nel raggiungimento di questi obiettivi in questi otto anni, ossia:

"- l'ufficio sprangato che ho trovato nel 2010 un sabato mattina alle 9:00 in cui volevo lavorare, mentre oggi ci sono circa 30 persone che hanno voglia, passione e grinta di lavorare con me al sabato mattina;

"- le vittorie e anche le sconfitte che si sono susseguite in questi otto anni, e sicuramente tra le sconfitte una di quelle fondamentali è stata la sconfitta nella finale di Berlino 2015  perché per me è stato motivo di crescita personale scendere ad abbracciare uno a uno i calciatori per quello che avevano fatto;

"- l'arrivo di Cristiano Ronaldo, perché il giocatore più forte del mondo che sceglie la nostra squadra, che è tra le più forti del mondo, è stato ed è per me motivo di orgoglio. Il gioco e le vittorie le fanno la squadra, ma avere i professionisti migliori in ogni ruolo aiuta.

"Per proseguire su questa strada, abbiamo deciso di rinnovare la leadership della Juve, anche se ciò non cambierà il suo modo di operare. È necessario dunque un doveroso e caloroso ringraziamento ai due amministratori uscenti, Aldo Mazzia e Giuseppe Marotta. Mazzia è entrato in Exor nel 1987, quando fu assunto da mio padre. Non solo io, ma l'intera Juventus ti è grata. Marotta sono 40 anni che dirige società calcistiche e sarebbe riduttivo parlare solo di quello che ha fatto qui con noi: anche a lui dobbiamo un forte e caloroso abbraccio. Entrambi, Mazzia e Marotta, hanno cresciuto professionisti sotto di loro im modo da renderli futuri leader. Pertanto, si è deciso di conferire maggiori responsabilità a chi era già presente in azienda.

"Per quanto riguarda il ruolo svolto finora da Beppe Marotta, è stato deciso di affidare i suoi compiti in parte a chi era già presente e in parte al Consiglio d'Amministrazione stesso, il cui operato si distribuisce su area sport, area servizi e area ricavi.

"Per quanto riguarda l'area sport, manteniamo ciò per cui abbiamo lavorato in questi anni sul campo, per cui l'obiettivo dovrà essere vincere. Ciò riguarderà non solo la Prima Squadra, ma anche il settore giovanile, in particolare si vorrà valorizzare l'Under 23. Tale area è affidata a Fabio Paratici.

"Per quanto riguarda l'area ricavi, affermiamoci come potenza economica oltre che sportiva, sfruttando l'onda di interesse suscitata nei nostri confronti dai successi ottenuti sul campo in questi anni. Tale area è affidata a Giorgio Ricci.

"Per quanto riguarda l'area servizi, giochiamo un ruolo attivo nell'area intrattenimento, anche attraverso le nostre piattaforme. Tale area è affidata a Marco Re.

"La Juve è realmente fatta da un gruppo di donne e uomini che lavorano quotidianamente per un unico obiettivo: vincere. Quindi, il mio grosso in bocca al lupo va a tutti noi.

"In questi giorni abbiamo assistito anche a rinnovamenti in altre realtà, ossia la Lega SerieA, la cui presidenza è stata affidata a Micciché, e la Figc la cui presidenza è stata affidata a Gravina. Due leader nuovi, che facciano in modo che il calcio italiano cresca. L'auspicio è far crescere Serie B e Serie C e dar modo alle seconde squadre di valorizzarsi. In tal senso, occorre capire che il calcio non è politica. Abbiamo tutti lo stesso obiettivo di vedere un Campionato entusiasmante tra le squadre di Serie A e vedere queste ultime affermarsi in Europa, nonché alzare di nuovo al cielo la Coppa del Mondo con la Nazionale italiana. Pertanto, ci sta lo sfottò quando si vince o si perde, ma non l'odio. L'ideologia politica deve rimanere fuori dal tifo.

"A livello internazionale, il calcio è regolato dal calendario emanato dalla Fifa in accordo con le varie Confederazioni, quella europea, asiatica e così via. È volontà dei club apparare queste confederazioni a livello di stagioni. Questo permetterebbe ai calciatori di avere un vero mese di vacanza negli anni dispari, in modo da allievare il forte stress emotivo e fisico dei nostri eroi, anche mediante la riduzione del numero delle partite. Ne gioverebbero le Nazionali e i club. Ma in questo momento, in tal senso, mi duole dirlo, i rapporti con la Fifa sono tesi".

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