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Juventus: Barzagli incorona Rugani, Romagnoli e De Ligt

In una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, l'ormai ex difensore bianconero ha parlato di un suo papabile erede.

Fabiola Graziano

"Osannato dai compagni e dai tifosi e consolato dalle braccia comprensive del suo allenatore e dalla consegna dell'ennesimo trofeo da affiggere nel proprio palmarès. Non poteva dare addio migliore al calcio giocato Andrea Barzagli, il campione del mondo 2006 che negli ultimi otto anni è stato uno dei baluardi della Juventus e del Fantacalcio.

"Accantonando per un attimo l'ultima stagione, dove gli acciacchi fisici lo hanno costretto a rivestire il ruolo di uomo-spogliatoio piuttosto che quello di eroe in campo, dal suo approdo in maglia bianconera nell'ormai lontano 2011, la 'Roccia' di Fiesole è riuscita a guadagnare sempre più terreno e a imporsi come ostacolo quasi sempre invalicabile per qualsivoglia avversario. Merito di Antonio Conte prima e di Massimiliano Allegri poi, capaci ciascuno a proprio modo e con il proprio stile di gioco di valorizzare Andrea e di metterlo nelle condizioni fisiche e mentali necessarie per trascinare, partita dopo partita, i compagni verso la conquista di vittorie e trofei. Ben 16, tra cui 8 scudetti, 4 Coppe Italia e 4 Supercoppe italiane, in un totale di 20.673 minuti giocati, durante i quali 'Barzaglione' ha saputo rendersi protagonista con voti solitamente buoni e qualche sporadico bonus (2 goal e 3 assist in Serie A).

"Non è un caso allora se, adesso che ha appeso gli scarpini al chiodo, sorga spontaneo interrogarsi su chi, tra i giovani difensori di oggi, possa diventare il nuovo Barzagli, ossia il nuovo punto di riferimento per le generazioni future. E a rigirare tale interrogativo allo stesso bianconero ci ha pensato Walter Veltroni che, per conto de La Gazzetta dello Sport, ha avuto la possibilità di fare con lui una lunga chiacchierata.

LE PAROLE DI BARZAGLI

"Interpellato da Veltroni su un suo possibile erede e sui difensori al centro delle ultime voci di mercato, Barzagli ha affermato: "Mi auguro che Rugani e Romagnoli possano diventare colonne importanti. Secondo me hanno un potenziale, ma per un difensore è fondamentale essere un punto di riferimento per i propri compagni. In questo, essendo giovani, cresceranno naturalmente, il talento lo hanno. L'arrivo di Romero alla Juve? Ha grandi potenzialità e arriverà in un gruppo con giocatori che possono insegnare molto, sia Giorgio che Leo sono grandissimi difensori: se sei intelligente e inizi ad apprendere da loro, migliori molto. E poi, quando arrivi alla Juve, oltre a essere bravo, devi avere personalità. Un difensore straniero che mi piace? De Ligt dell'Ajax: è giovane e tosto, ma il modello vero è Sergio Ramos perché, quando stai così tanto ad alti livelli in una squadra forte e in Nazionale, un motivo c'è, sei un fuoriclasse".

"E in attesa di capire se il destino dei giovani talenti italiani e stranieri gli darà ragione, a Barzagli non resta altro che pensare al suo di futuro: "Fare l'allenatore è una cosa a cui ho pensato. Seguirò il corso a Coverciano, voglio vedere se questo mondo mi appassiona. Quando fai il calciatore sei come una piccola azienda e pensi solo a te stesso: gira tutto intorno a te. Da allenatore devi iniziare a pensare a 360 gradi: non è solo il problema di chi far giocare, ma anche avere rapporti con i giocatori, con lo staff, con i medici, con la stampa, con la società. È una cosa diversa. Mi affascina e spero di essere giusto per un lavoro così". Ma nell'immediato, per Andrea, c'è quel diploma al Geometra mai conseguito per intraprendere la carriera calcistica e che ora finalmente sta per diventare realtà: "Quest'anno ho studiato. Era un mio obiettivo da qualche anno. Avevo perso un pezzo di vita, avevo lasciato qualcosa. Ora devo andare a scuola: tra dieci minuti ho l'esame di maturità".

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