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Juventus, Allegri difende Chiellini e medita sul ruolo di Emre Can

Nell'immediato post-Roma, il tecnico livornese ha speso parole importanti sui bianconeri.

Fabiola Graziano

"Il ko rimediato ieri sera all'Olimpico contro la Roma non ha turbato molto il sonno della Juventus, ormai iridata del suo ottavo scudetto consecutivo e con la mente già in vacanza dal 20 aprile, ma di certo è stato motivo di riflessione per Massimiliano Allegri che, in procinto di incontrarsi con il Presidente Agnelli per pianificare il proprio futuro e quello dei bianconeri, ha rilasciato importanti dichiarazioni su alcuni dei suoi ragazzi.

LE PAROLE DI ALLEGRI NEL POST-ROMA

"Come di consueto infatti, nel post-gara il tecnico della Juventus si è soffermato sulla prestazione dei suoi ragazzi e, in particolare, di Capitan Chiellini, assolvendolo dall'accusa di essere stato il principale responsabile del primo goal giallorosso: "Nel primo tempo abbiamo sbagliato troppo, dovevamo creare molto di più perché c'è stata una supremazia schiacciante. Ai ragazzi non c'è da rimproverare niente. Certo, se fosse stata una partita importante, Chiellini non avrebbe giocato così in quell'uscita palla al piede e non avremmo preso il primo gol. Alla fine il campionato è chiuso da quattro domeniche ed è anche normale che ci sia meno attenzione".

"Attenzione che però non è mancata ad Emre Can, tra i pochi bianconeri a meritare ieri sera la sufficienza. E proprio a proposito del numero 23, Mister Max ha insistito su un eventuale cambio ruolo nella prossima stagione: "A Milano l'ho provato difensore centrale. Con Perisic largo però, scalava terzino e l'ho riportato a centrocampo. Senza Pjanic fa più fatica, bisogna lavorare su questa soluzione, per valutarlo in marcatura e chiusura. Bisogna vedere quando siamo bassi come si comporta da terzo in difesa".

"Ma nella prossima stagione Allegri avrà sul serio la possibilità di attuare questo e molti altri esperimenti tattici sulla panchina della Juventus? La certezza non c'è ancora, anche se il tecnico livornese si è mostrato nuovamente sicuro del posto quando è stato invitato a parlare del suo futuro: "L'anno prossimo sarà ancora più dura e il margine d'errore si assottiglierà. Sarà più difficile riuscire a vincere, dovremo essere lucidi nelle valutazioni, ma in questo la società è sempre stata bravissima. I giocatori singoli sono importanti, la squadra deve migliorare e la società è stata molto brava finora nel costruirla. Accanto ad uno stopper serve un libero, poi ci vuole uno tecnico e un mezzo e mezzo a centrocampo: in generale dico questo. Non si possono avere due punte centrali e tre mediani, anche se l'ho fatto per un mese. Paratici e Nedved sono bravissimi nel costruire. E' normale che la squadra riesca a migliorare di anno in anno, anche perché la società riesce sempre a creare le condizioni migliori per far lavorare al meglio tutti. E' da ottobre che so cosa serve alla squadra per migliorare, so di cosa abbiamo bisogno. Dopo la sosta abbiamo dovuto rincorrere tutti gli infortunati, ci sono delle annate che vanno in questo modo e lo abbiamo visto in Champions League. Quando finirà la stagione, più che le motivazioni per l'anno prossimo, bisognerà dare una valutazione a quanto fatto e bisognerà pensare a quello che sarà il futuro: si può giocare con giocatori diversi e in modo diverso. Questo può creare stimoli nuovi. Il 'Chi vivrà vedrà' di Nedved in merito al mio futuro? E' stato bravo a metterla così, in tal modo vi ha dato ciò di cui parlare nei prossimi giorni, tanto si parla solo di questo ormai".

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