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Inter, Godin: “Devo adattarmi rapidamente. Skriniar e De Vrij sono spettacolari”

Il difensore nerazzurro ha rilasciato importanti dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport.

Fabiola Graziano

"Si è fatta attendere un po', ma alla fine è arrivata la prima vera intervista italiana a 360° di Diego Godin. Il nuovo perno della difesa dell'Inter infatti, ha parlato a cuore aperto a La Gazzetta dello Sport toccando diversi tempi importanti, come la scelta di unirsi al club nerazzurro, le prime impressioni su mister Conte e sui nuovi compagni di squadra, nonché la sfida con la Juventus di una vecchia conoscenza come Cristiano Ronaldo.

LE DICHIARAZIONI DI GODIN

"Sulla scelta di venire all'Inter malgrado l'interesse di altri club: "I nerazzurri si sono fatti vivi per primi e con più decisione rispetto ad altri club. Mi hanno illustrato il progetto che è ambizioso come me: mi piaceva dunque l'idea di farne parte e di aiutare l'Inter a realizzarlo. Gli altri club? Un anno fa c'erano stati la Juventus e il Manchester United, e in passato pure il Manchester City. In quel momento però avevo un contratto in vigore con l'Atlético e non pensavo di andare via. Stavolta è stato diverso, ero in scadenza, ma posso dire che nessun club mi aveva convinto com'è riuscito a fare l'Inter. Se Simeone mi ha convinto? Mi ha parlato moltissimo dell'Inter, ci siamo confrontati e mi ha detto che era la squadra più grande che avesse mai conosciuto, con tifosi passionali".

"Sull'essere l'anti-Juve: "Per lottare contro la Juve non basterà far bene solo negli scontri diretti. La sfida con la Juve sarà importante come tutte le altre partite. L'obiettivo dell'Inter è la vittoria, come mi è stato spiegato nei giorni della trattativa. Quello della Juve finora è stato un monologo e per provare a batterli serve lavoro e ambizione".

"Sulla Serie A e Conte: "Il campionato italiano è più difficile giocarci per un attaccante che per un difensore. In teoria, è meglio per me, ma devo capire in fretta cosa vuole il tecnico da me, voglio aiutare i compagni dentro e fuori dal campo. Conte mi ricorda moltissimo Simeone. Entrambi vivono il calcio con la stessa passione, sono attenti ai dettagli, tirano fuori il massimo dai ragazzi che allenano. Conte in particolare mi sembra un tipo molto concreto: sa quel che vuole, va dritto al punto, per un giocatore è l'ideale".

"Sulla difficoltà di marcare Cristiano Ronaldo: "Non è un fatto tecnico, bensì un fatto di testa e concentrazione. Per novanta minuti non puoi mollare un secondo perché è quel secondo che a lui basta per segnare".

"Sulla difesa nerazzurra: "È un onore che si pensi che siamo la difesa più forte d'Europa. Ho conosciuto da poco i miei compagni, ma già l'anno scorso ho visto molte partite di De Vrij e Skriniar: sono spettacolari, ma lo penso anche di D'Ambrosio. Sono io che dovrò adattarmi rapidamente a loro: in un ruolo come il mio l'empatia con i compagni di reparto è fondamentale, ci deve essere affinità".

"Sulla sua specialità, il colpo di testa: "Non faccio allenamenti particolari, mi concentro ovviamente sulla forza e sull'esplosività. Il colpo di testa però è differente a seconda della zona del campo: in difesa mi aiuta il timing che ho sulla palla, mentre in attacco devi essere aggressivo ed entrare in area con l'obiettivo di far goal. E poi devi avere feeling con chi fa il cross".

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