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Immobile: “Alla Lazio per sempre, Inzaghi come Klopp. La svolta contro l’Atalanta, quel rigore…”

Su instagram l'attaccante biancoceleste ed attuale capocannoniere della Serie A giura amore eterno alla sua Lazio.

Mario Ruggiero

"Protagonista di una stagione super con la sua Lazio, Ciro Immobile (27 goal in 26 partite) su Instagram racconta il momento vissuto in casa biancoceleste svelando anche alcuni retroscena interessanti come la volontà di rimanere legato al sodalizio caro a Claudio Lotito fino a fine carriera. L'attaccante di Torre Annunziata, inoltre, paragona Simone Inzaghi, attuale trainer della Lazio, ad un suo vecchio allenatore: Jurgen Klopp.

LE DICHIARAZIONI DI CIRO IMMOBILE

Queste le parole dell'attaccante biancoceleste: “Il calcio manca a me come a tutti. Io già sto pensando a cosa questo club potrà fare nel futuro. Non so se chiuderò qua la carriera, magari quando avrò 33 anni la Lazio sarà talmente forte che avrà bisogno di giocatori che possano ancora tenerla a questi livelli. Mi piacerebbe restare a vita, ma non voglio essere di peso. Fino a quando indosserò questa maglia darò il massimo. Futuro a Napoli? Mi trovo talmente bene a Roma che non ci penso più - prosegue la punta di Torre Annunziata - non sarebbe nemmeno corretto nei confronti dei tifosi biancocelesti”.

L'attaccante parla del rapporto con la dirigenza della formazione capitolina: “Con Lotito ho un bellissimo rapporto, c’è massimo rispetto e stima reciproca. Stessa cosa con Tare e Peruzzi. La Lazio per me è destinata a rimanere al vertice negli anni, è una società seria, con tifosi fantastici. Anche nei momenti di difficoltà ho visto come il club ha reagito: qui si lavora in serenità. Anche quando si discute, torna tutto come prima, i problemi li abbiamo sempre risolti guardandoci in faccia. Con Inzaghi poi mi trovo benissimo. A inizio anno c’è stata la discussione per la mia reazione per la sostituzione contro il Parma, ma quello non sono io, è stato un comportamento dettato dal momento. Avevo segnato, fatto una bell'azione prima. Quel cambio mi ha fatto reagire in modo sbagliato. Ho sbagliato nei confronti sia del mister che della gente. Sapevo in fondo che lui conoscendomi mi avrebbe perdonato. Però è sempre brutto farsi vedere in quel modo, nella mia carriera non l’ho mai fatto e mai lo rifarò. Inzaghi ha gestito bene la situazione: la panchina con l’Inter, nella gara successiva, è stata giusta. Abbiamo parlato tanto in quel periodo e abbiamo risolto tutto. Non c’era nemmeno bisogno di fare pace”.

"Su Inzaghi, Immobile prosegue: “Klopp è fortissimo, è un intenditore di calcio. Mi piaceva lavorare con lui, ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto stare con lui nel mio momento migliore. Parliamo di un tecnico completo. Dico che Inzaghi è un allenatore europeo proprio perché è completo proprio come Klopp. Loro due si somigliano per quanto riguarda la motivazione, anche se agiscono in maniera diversa”.

"Sul momento in cui in questa stagione tutto è cambiato, Immobile non ha dubbi e ricorda la sfida con l'Atalanta in cui all'intervallo i biancocelesti erano sotto di tre reti: “Inzaghi si arrabbiò tanto e aveva ragione. Non stavamo in piedi, stavamo pensando ai fatti nostri. Non eravamo noi, ma il mister ci ha dato una spinta incredibile. Il rigore del 3 a 3 pesava tantissimo, Gollini mi sembrava alto 3 metri. Me lo stava parando, ma ho tirato una bella botta. Sarebbe stato un peccato sbagliarlo”. 

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