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Euro 2016 Inghilterra: Jamie Vardy’s on fire anche per Hodgson?

L'Inghilterra lo acclama e lo vuole in campo, ma il CT inglese finora l'ha utilizzato con il contagocce. Il suo goal contro il Galles, però, ha rimesso in discussione tutte le gerarchie.

Titty Cerquetti

"Una stagione esaltante, conclusa con un titolo di campione d'Inghilterra che ha emozionato tutto il mondo. Dall'Australia agli Stati Uniti, passando per la vecchia Europa, oggi tutti sanno dov'è Leicester, che Claudio Ranieri  non è un cantante italiano e che Jamie Vardy ha segnato valanghe di goal. E che solo pochi anni fa si divideva tra il campo ed il lavoro in fabbrica, che pochi avrebbero scommesso sul suo futuro in Premier League, che c'è in giro un sosia che ha lasciato un comodo lavoro alle Poste per vivere facendo il finto "Vardy". Tutto il mondo lo ha scoperto, tranne Roy Hodgson. O meglio, lo ha scoperto ma il coraggio l'ha avuto solo nel convocarlo e portarlo ad Euro 2016, dove si è fermato. Almeno fin quando non è stato costretto, vista la pessima prestazione di Kane e Sterling contro il Galles, a mandarlo in campo ad inizio ripresa con la nazionale dei tre leoni sotto per uno a zero. E Jamie Vardy non si è fatto pregare, depositando in rete il pallone dell'1-1 e dando inizio alla rimonta completata da Sturridge nel finale, per il 2-1 con cui i dragoni del Galles sono stati rimandati indietro.

JAMIE VARDY'S ON FIRE

"In Inghilterra era già scoppiata da tempo, adesso è sbarcata anche in Francia, la Vardy-mania. E lui, con quella sua aria scanzonata da Drugo Lebowski, pare essere il più sorpreso di tutti per queste attenzioni, per le interviste, per i cori dei tifosi che cantano senza sosta quel "Jamie Vardy's on fire" che imperversa sui social network. Lui la prende con curiosità e distacco:

Fa piacere essere amato dai tifosi, ma devo continuare a fare quello che sto facendo. Giocare in questo Europeo è una sensazione indescrivibile. Essere qui, entrare in campo e siglare il gol dell'1-1 è stato incredibile.

"Ora la domanda è se Roy Hodgson deciderà di dargli ancora fiducia e, come tutta l'Inghilterra chiede, mandarlo in campo da titolare:

Capisco la logica del tecnico di farmi entrare a partita in corso. Quando i giocatori sono stanchi è probabilmente più facile incidere, ma io sarei contento in entrambi i casi. Dipende da me e da come mi alleno, se partirò o meno da titolare. Vedremo.

"Nel frattempo il Mirror ha titolato con un polemico "Ora torna in panchina" in vista della partita contro la Slovacchia, forse per forzare la mano ad Hodgson, forse per fargli capire quanto le sue scelte siano poco condivise in patria. C'è da dire, a discolpa del CT, che in questo momento potrebbe suonare come una bocciatura per Kane spedire in campo l'eroe di Leicester ed in panchina l'alfiere del Tottenham, con il rischio di bruciarlo troppo presto. La soluzione, per salvare tutto, sarebbe quella di schierare entrambi ma nelle amichevoli in cui sono stati provati in coppia i segnali non sono stati positivi. Certo è che l'Inghilterra non può fallire la qualificazione, e per Hodgson la decisione non sarà facile.

I SEGRETI DI VARDY? TABACCO E RED BULL

"Nei giorni scorsi avevano fatto scalpore alcune foto che ritraevano Vardy giungere al campo di allenamento inglese, a Chantilly, con in mano una lattina di Red Bull e del tabacco da masticare. Anche su queste critiche il centravanti del Leicester ha avuto modo di esprimere il suo parere:

Non sono prodotti vietati. È qualcosa che ho sempre fatto, e sempre sotto il controllo dell’equipe medica, non c’è alcun problema. Avevo passato una notte insonne e mi serviva una bevanda energetica per svegliarmi. Ognuno deve ascoltare il proprio corpo e decidere la giusta preparazione. Io, per esempio, non vado mai in palestra a sollevare pesi perché non voglio perdere scatto e velocità. Hanno provato a farmelo fare, ma non ha funzionato. L’ultimo peso che ho alzato? Probabilmente quella lattina di Red Bull, l’altro giorno, che serviva solo per svegliarmi.

"ha dichiarato serio al Daily Mail. E sulla concorrenza in attacco che c'è nella nazionale inglese ha chiosato:

La concorrenza è un bene per la squadra, con le opzioni che abbiamo a disposizione possiamo usare diversi sistemi di gioco. Siamo 23, il calcio è un gioco di squadra, e se qualcosa non va, si può far entrare qualcuno con la speranza che possa risultare decisivo.

"Ci vediamo in campo allora, Jamie Vardy.

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