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serie a
Match pasquale in programma per domani alle ore 15.00 allo stadio Renzo Barbera: non tacciateci di blasfemia, ma in caso di risultato positivo si tratterebbe di una vera e propria resurrezzione visto che la vittoria a Palermo manca da ben 83 anni, quando il calcio si ascoltava con gli amici assiepati vicino ad una unica radio ed a narrare le gesta degli eroi in maglietta di flanella e pantaloncini era un certo Nicolò Carosio.
Donadoni si è espresso su diversi argomenti, vediamoli insieme.
"E' chiaro che in questo momento deve esserci la convinzione da parte di tutti, a partire dal sottoscritto, che andiamo ad affrontare una gara contro una squadra in difficoltà e che per noi è una partita di assoluta rilevanza, come lo sarà per loro che per di più giocano in casa. Chi ci sarà dovrà avere una determinazione da finale di Champions League. Questo deve essere il nostro spirito nelle ultime gare; senza, si va incontro a prestaizioni che non sono mai massimali".
Sto valutando se schierare un tridente leggero formato da Krejci, Verdi e Di Francesco. Al di là di Destro e Petkovic, gli altri che potrebbero giocare in quel ruolo sarebbero tutti falsi 9.
"Dal punto di vista fisico sta bene e sta migliorando, però, per valutarlo correttamente dovrei vederlo all'opera per più partite consecutive. Fin ora sta procedendo tutto come mi aspettavo".
"Nagy purtroppo ha praticamente finito il campionato, è un ragazzo che ha una professionalità e una sensibilità veramente esemplari. Se Verdi sta bene lo manderò sicuramente in campo. Ci sono problemi anche per Donsah, che accusa l'influenza e quasi sicuramente non sarà della partita, Krejci ha recuperato".
"Non ci sono problemi di comunicazione perchè il nostro presidente comprende e parla l’italiano, questo facilita molto i rapporti, non avere alcun intermediario è importante. La mia sensazione, quando lo incontro, è di avere a che fare con una persona di una certa caratura e importanza. La società poi ha le idee chiare e le trasferisce al sottoscritto, non posso che essere soddisfatto".
"Non c’è da stravolgere nulla, ma se si parla di crescere e di migliorare serviranno quegli innesti che ci permettano di fare questo salto. Un contributo importante, comunque, può darlo non solo chi arriva ma anche chi c’è già. Ad esempio Krejci e Nagy, come altri giovani, saranno fondamentali per il futuro del Bologna: ci vuole la giusta pazienza per maturare, devono averla sia i ragazzi che l’allenatore. Uno come Dzemaili, ad esempio, anche sotto questo aspetto è una guida e un trascinatore, avere due o tre giocatori come lui in rosa può fare la differenza".
"Il mio obiettivo passa attraverso ciò che rieso ad esprimere in campo, non in virtù di un obiettivo; non ho ancora conosciuto giocatori che siano in grado di dare il 110% quando si giocano una finale di Chamions League ed dare invece il 70% quando si tratti di finire un campionato con un punto in più rispetto all'anno precedente. Conosco giocatori che hanno già dentro di loro grandi motivazioni e che sono poi quelli cha fanno una carriera di un certo tipo. Il nostro primo obiettivo, come tecnico e come società, è quello di mettere assieme più giocatori possibili con questo aspetto caratteriale, poi ovviamente il tasso tecnico varia a seconda dei casi".
"Io non sono convinto che Dzemaili vada via prima; per me lui rimane un giocatore del Bologna fino alla fine, poi ovviamente se vincessimo quattro partite di fila sarei contento per lui se potesse accelerare le cose per iniziare la sua nuova avventura".
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