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Cagliari, Zenga: “Ho scelto il titolare tra Cragno e Olsen. Voglio altri 16 goal da Joao Pedro”

Il tecnico rossobl si è confessato in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport.

Fabiola Graziano

"L'arrivo in corsa per salvare un 2020 disastroso e poi subito lo stop forzato per l'emergenza Coronavirus. Walter Zenga non demorde e, seppur non sia mai potuto scendere in campo da quando è alla guida del Cagliari, continua a studiare i suoi ragazzi. Lo ha confessato a La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato anche della possibile ripresa del campionato e dell'eventuale necessità di riatletizzare tutte le squadre prima di giocare le restanti gare.

LE PAROLE DI ZENGA

"Sulla quarantena: “Sono isolato dall’8 marzo, il giorno dopo un test con l’Olbia. Il Cagliari è stato il primo club a suggerire ai suoi giocatori due settimane di autoisolamento preventivo e nel frattempo abbiamo iniziato a studiare tre ripartenze differenti. Ripresa smart working: attività a casa con supervisione del preparatore atletico. Ripresa a gruppetti, basata sul ricondizionamento. Ripresa ottimistica: tutta la squadra in campo. Per ora, primo protocollo: nessuna ripresa effettiva, solo attività a casa”.

"Sulla necessaria riatletizzazione: "Per tornare in forma servono dai 30 ai 45 giorni, ma stavolta senza amichevoli”.

"Sul mercato del Cagliari: “Nainggolan, Nandez, Rog, e poi Olsen e Simeone dopo gli infortuni di Cragno e Pavoletti: non mi pare un mercato da salvezza”.

"Tra Cragno e Olsen: “Il titolare in porta? Guardate il Liverpool, un titolare solo non va bene: noi con Cragno, Olsen, Rafael e Ciocci siamo a posto. In testa ho già un’idea, ho scelto, ma prima ne parlerò con loro ovviamente”.

"Su Nainggolan: “Radja è un top player che ha intelligenza, corsa, qualità, tiro. Può stare ovunque, anche davanti alla difesa, però io gli cercherò un posto fisso, ossia quello dove potrà rendere al 100%”.

"Su Joao Pedro: “Ha segnato 16 goal e gli ho detto che nelle prossime 13 partite me ne deve segnare altri 16. Lo voglio dire anche davanti a tutti”.

"Sull'emergenza Coronavirus: "Io oggi penso solo che vorrei non vedere più bare portate via dai militari, sentire di fabbriche chiuse, di gente senza lavoro. Se riprende il calcio vuol dire che riprende un po’ di vita e allora accetteremo quello che sarà”.

"Sulla ripresa del campionato: "La vedo dura finire entro giugno, più facile sfondare su luglio. Chissenefrega delle vacanze: se dobbiamo giocare a Ferragosto, giochiamo a Ferragosto; se dobbiamo fare quattro partite alla settimana, le giochiamo".

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