serie a

Bologna, De Leo: “Il mio rapporto con Sinisa”

Il collaboratore di Sinisa Mihajlovic ha raccontato a 360 gradi cosa vuol dire affiancare il mister serbo al Bologna

Carlo Cecino

"In una lunga intervista a La Gazzetta dello SportEmilio De Leo, collaboratore di Sinisa Mihajlovic, ha rivelato alcune delle tante sfaccettature del suo importante rapporto con l'allenatore serbo. Nello staff tecnico bolognese De Leo sarebbe il tattico, ma nei mesi d'assenza di Mihajlovic, in ospedale per ricevere i trattamenti necessari per combattere la leucemia, è divenuto il frontman casuale dei felsinei insieme a Miroslav Tanjga, vice-fraterno di Miha, come riporta La Gazzetta.

LA COLLABORAZIONE CON SINISA E GLI SCAMBI DA REMOTO

"De Leo inizia a collaborare con Mihajlovic dalla stagione 2008-2009: "Ma lo avvicino nel 1998. La Lazio è in ritiro, lui è un mio idolo e mi faccio fare una foto: vicini. Quindici anni dopo saremo a fianco per la prima gara della Serbia contro la Spagna, io nel suo staff di c.t. assieme a Sakic" racconta De Leo, che poi si sofferma sugli scambi da remoto con Mihajlovic intrapresi dall'inizio dell'attuale stagione: "Molti mi hanno chiesto se mettemmo Sinisa in vivavoce nello spogliatoio a Brescia. No. Fra gara e dopo gara lui comunicava con me o Miro Tanjga. E così all'intervallo. In quel quarto d'ora, sotto 3-1, aveva il tono molto arrabbiamo: "Mettiamo subito una punta e non mi frega se prendiamo altri due gol, ne facciamo uno in più". Ci aiutò un po' l'espulsione di Dessena ma ci mettemmo profondità, ampiezza, carattere. E finì 3-4" spiega il vice del tecnico serbo sulla Rosea.

"Inoltre De Leo puntualizza una cosa: "Non mi metto certo a fare l'eco di Mihajlovic. O a gridare. Lui è lui. Unico. Trasmetto il messaggio e allego lo stato d'animo. E i ragazzi capiscono. Vede: da quel 13 luglio si è creata una tale empatia fra tutti noi che basta una frase, un'occhiata. All'intervallo al San Paolo siamo sotto. Io e Sinisa, e con lo staff, parliamo: io sono per mantenere l'equilibrio: lui - da remoto - vuole togliere Orsolini e mettere Skov Olsen. Cerco di tenere la mia posizione e lui insiste: "Togli Orso e metti l'altro". Skov Olsen fa l'1-1 e Sansone segnerà l'1-2. Il coraggio di Sinisa viene premiato. Grande dote".

IL LEGAME CON IL MISTER SERBO

"Su La Gazzetta dello Sport il tattico dello staff tecnico felsineo parla anche dei momenti più difficili durante i mesi di assenza di Mihajlovic: "La sconfitta col Sassuolo. E il 2-2 col Parma in casa: ma qui avvertii una volta di più la coesione fra noi e la città. Tutto lo stadio a incoraggiarci sotto 1-2. Hanno capito la nostra forza e le fragilità, la dignità mai svilita di tutto il club: è questo il premio che vorrei fosse eterno esempio per questo Bologna che non si è piegato mai davanti a nulla". La chiosa finale è sul legame fra Mihajlovic e il suo team: "A noi staff ha dato la possibilità, con l'avallo della società, di essere il suo tramite. Lui è leale, deciso, adora l'assunzione di responsabilità e il coraggio di essere e di stare sempre sul pezzo. Un giorno io e lui siamo con il Milan in ritiro in Cina. "Vai avanti tu i primi venti minuti" mi dice. Mister, non mi sento benissimo. Forse devo pure vomitare. Mi guarda a modo suo: "Allora vai dietro la porta, laggiù, vomiti e poi torni e fai il tuo lavoro". Sempre sul pezzo. Mai mollare".

tutte le notizie di