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Decalogo del perfetto mantrista

Le 10 cose da fare per diventare un ottimo allenatore mantra

Redazione

Ci sono molti allenatori da tastiera, quelli che fanno le squadre dal pc di casa, comodi, tranquilli. Fanno le squadre con le rose fisse, calcolano i costi, studiano le medie, comodi, tranquilli. Ma poi quando si trovano là fuori, al tavolo con gli squali, non solo nella prima mezz’ora non individuano il pollo, ma sono già in mutande, dopo la prima mezz’ora. L’asta live, quella libera, autentica, è una lotta, è resistenza, psicologia e forza d’animo. Bisogna prepararsi ed esser pronti.

  • La prima cosa da fare e non aspettarsi che le guide vi spieghino i segreti di vincere al fantacalcio, i trucchi per gestire l’asta in modo matematico, scientifico e perfetto: non esiste la guida perfetta all’asta, non tormentatevi. L’unico modo per avere un leggero vantaggio sarebbe quello di possedere l’almanacco di Ritorno al futuro.Fate un bel respiro, quindi, non è con la programmazione, con l’analisi, i confronti, le statistiche, i consigli degli esperti che vincerete questo benedetto fantacalcio. Ci vuole equilibrio. L’equilibrio tra noi che venderemmo un rene per beccare il capocannoniere e quelli che arrivano senza nemmeno la matita.
  • Ora che siete calmi e avete riconosciuto che è impossibile capire e controllare tutto, che avete ben chiaro come sia molto complicato dominare tutte le variabili, ecco, adesso passiamo al secondo punto.L’intuito, il vostro intuito è decisivo. Siete voi che avete in mano il futuro della vostra squadra e se proprio qualcuno deve sbagliare e prendere dei bidoni, dovrete essere voi. Anche questo è Mantra: allenatori con le palle.
  • Un vero allenatore Mantra si dovrebbe sedere e partecipare soltanto ad aste integrali, con la chiamata libera, a turno, di ciascun allenatore o con il sitema random. Un vero allenatore Mantra non dovrebbe mischiarsi con coloro che prediligono le aste in ordine alfabetico e le aste paleolitiche prima i portieri, poi i difensori e alla fine gli attaccanti. Questi sono solo crimini contro il Mantra.
  • Sedersi ad un’asta Mantra è come stare al tavolo verde. Bisogna essere concentrati, rilassati, calmi e attenti ma, soprattutto, non possiamo essere schiavi di nessun giocatore. Ehi, qui si parla di Mantra, ciccio, se vuoi puoi andarti a fare la tua squadra 3886! Non possiamo farci ricattare! Nessun pupillo, nessuna squadra del cuore. L’unica squadra del cuore è la vostra, qui, al Mantra! Chiaro? Ecco. Nessuno vi impedisce di puntare sui vostri giocatori preferiti ma bisogna che prima dell’asta vi facciate una valutazione, fissiate un prezzo oltre al quale non rilancerete. Poi, se l’asta prevede la chiamata (e dovrebbe, credetemi) lanciate il vostro pupillo subito. No non potete aspettare. Subito. Così vi toglierete un peso, riuscirete a capire quanti soldi vi sono rimasti, programmerete, nel caso, un rimpiazzo con molti giocatori ancora liberi e avrete anche tutto il tempo per farla pagare all’infame che si è preso il vostro giocatore. Maturità e palle, anche qui.
  • Bisogna ricordarsi che solitamente i primi giocatori che escono sono meno cari. Mi spiego meglio: ci sono cinque portieri che il tavolo riconosce come top. Di questi, salvo eccezioni, solitamente il primo costerà meno. Quindi la vostra chiamata potrebbe essere orientata a sfruttare questa possibilità. Chiaramente la difficoltà maggiore consiste nello scegliere il giocatore giusto.
  • Non alzare le aste con la speranza di far spendere qualche milione in più ai vostri avversari. Il rischio di ritrovarsi con un intruso è troppo alto. Si rilancia quando si è felici di prendere quel giocatore. A cifre bassissime, è chiaro, che si possono fare delle eccezioni, ma attenzione, non provate a bullare il tavolo, pensate a i vostri obiettivi. Focus.
  • Quando arriva il vostro obiettivo, calma. Anzitutto ricordate, il destino della vostra squadra probabilmente non dipenderà da questa chiamata. Ok, ci credete, avete in mente di prenderlo. Va bene. Ma lo dovete sapere solo voi. Rallentate il ritmo dell’asta, prendetevi tutto il tempo ma non rilanciate sempre e solo sul 3 del battitore. Un po’ di teatralità può aiutare ma senza esagerare.
  • L’unica cosa che conta è prendere i giocatori migliori, quelli con i rendimenti più alti, che segnano, che hanno medie alte, che subiscono pochi goal. Il prezzo conta, ma fino ad un certo punto. Un buon affare è prendere un buon giocatore, non un bidone a pochi soldi. Un prezzo alto non è necessariamente collegato a un buon giocatore e moltissimi buoni giocatori vengono da stagioni fallimentari e vengono presi con poco sforzo. Non basta quindi stanziare 100 milioni per un buon centrocampista per avere un buon centrocampista. Va sempre ricordato.
  • Il 3886 (o le rose fisse insomma) è uno schifo e le rose devono essere libere. Ma un allenatore Mantra ha da tempo mangiato la pillola rossa e sarà preparato sui modi per allestire la propria squadra. Cercherà sempre di avvicinarsi più possibile al tetto massimo di giocatori acquistabili (ci dovrebbe proprio essere) e starà attento a non rimanere con una rosa corta. La rosa corta è il modo migliore per perdere molti punti ogni domenica. Ma anche qui, attenzione, ho visto vincere squadre di 20 giocatori. Ad ogni modo, un solo portiere (anche se avete il suo secondo) non è saggio. Ci sono sempre molte insidie e a volte le stagioni non vanno sempre come ci si aspetta. Comprare un altro portiere titolare qualche volte salva le stagioni. Due,Tre portieri. I difensori non sono mai abbastanza, così come gli esterni. Se si gioca con la difesa a 4, considerate che sono necessari almeno 5-6 centrali e 5 terzini. Non basta avere il titolare e la sua riserva, non sempre è sufficiente, considerare l’acquisto di un terzino destro e sinistro o di un centrale che può giocare in fascia è cosa buona e giusta. Quindi 10-11 difensori. A centrocampo, se si gioca con 3, è consigliabile l’acquisto di 2-3 mediani e di almeno 5 centrocampisti. 8-9 centrocampisti, quindi. Davanti è più complicato ma, in ottica 433 per esempio, avere 6 attaccanti è un numero minimo. Chiaramente dipende sempre molto dalla titolarità degli acuisti che si fanno, dalle squadre in cui giocano, ma per avere un’idea di massima, ricordatevi che 2 giocatori per ruolo non bastano, soprattutto dietro.
  • La vostra squadra deve essere piuttosto equilibrata, a maggior ragione se giocate con i modificatori. Risparmiare per andare in all-in sugli attaccanti difficilmente paga. Negli ultimi anni, soprattutto. Le punte segnano meno, i bidoni sono raddoppiati. Venti anni fa era diverso, altro calcio, altri interpreti. 4-5 giocatori segnavano 20 o più goal, almeno 20 attaccanti andavano in doppia cifra. Lo scorso anno solo 14 attaccanti sono andati in doppia cifra e non tutti erano top. Allora si compra un portiere tra Napoli e Juventus oppure si cerca ispirazione con la griglia dei portieri, confrontandola con il calendario, cercando di evitare le squadre che secondo te retrocederanno. Tre portieri. Si prendono 2-3 difensori che siano titolari e che possano portare buoni voti; avere delle squadre che si alternano in casa può essere vantaggioso. I terzini che giocano con la difesa a 3 spesso portano più bonus. A centrocampo giocatori che possono portar bonus: individuateli e prendeteli. Ci son molte mezzali interessanti, oppure molti mediani dal possibile rendimento costante. Non è detto che spendere tanto sia sinonimo di rendimento. Davanti è difficilissimo: ogni anno ci sono sorprese, ogni anno nuovi ed entusiasmanti bidoni. Ha poco senso parlare di top e semi-top, ha senso parlare di giocatori che segneranno e giocatori che prenderanno 5. Poi puntellate la vostra struttura con dei gregari che giocheranno molte partite, facendo attenzione a prenderne un buon numero. Infine mettete le vostre scommesse low-cost, che devono essere economiche, assolutamente.
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