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Atalanta, Gasperini: ”Vi presento la tattica e gli interpreti della mia Dea”

Tanti gli spunti di riflessione di un Gasperini in grande spolvero dopo la vittoria contro l'Inter che, in una intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, parla di tattica, giocatori e allenatori.

Giuseppe Ronco

"Concessosi alle domande di Luigi Garlando, giornalista della Gazzetta Dello SportGasperini ha dato fondo a tutto il suo repertorio, mettendo in mostra un'intelligenza tattica ed un'interpretazione del gioco all'insegna dell'innovazione e una capacità di recepire e immagazzinare gli stimoli esterni in una concezione di calcio dinamica. Concezione degna dei complimenti di Sacchi, ormai uno dei suoi fedelissimi estimatore.

ATALANTA, LA TATTICA SECONDO GASPERINI

""Ho imparato la difesa a 3da Ajax e Barcellona e anche se in Italia tutti ripetevano che in Europa non funziona, ora la situazione è cambiata. Il calcio è in evoluzione continua, e anche il mio. Fino ad un Genoa-Juve in cui lasciai Burdisso e De Maio contro Tevez e Llorente la superiorità numerica era un dogma " - continua il tecnico nerazzurro - " Poi fecero un partitone, e guadagnavo un uomo in manovra: valeva la pena rischiare. I difensori dell'Atalanta che attaccano sempre nascono da quella intuizione."

"Innovazione, dunque, e capacità di sapersi mettere in gioco e cambiare per adattarsi ai mutamenti del calcio sono il credo "gasperiniano", evidente anche nel gioco di fascia "Un tempo tenevo sempre due ali larghe, poi al Genoa arrivò Suso che non era Sculli e gli chiesi di convergere come fa nel Milan e come fa ora Gomez"

"E su un'innovazione tattica che vedremo presto in futuro offre un altro spunto interessante "Il portiere che sale tra i due difensori centrali per impostare: si guadagna un altro uomo per la costruzione. " 

"Elogi poi per l'ambiente bergamasco, sempre caloroso e pronto a sostenere la squadra, e per Percassi, estremamente partecipe e fortemente attaccato a giocatori e maglia "Mi piace vincere, ma quello che conta di più è giocare bene. La vera soddisfazione è vedere la gente in delirio. "

ATALANTA, GLI INTERPRETI

"Parole importanti poi, a ruota, anche sui principali interpreti di questa squadra: "Ilicic è un grande campione che a volte dimentica ciò che serve per esserlo. Se lo vuole, lo è. Zapata cresce, se decolla lui vola l'Atalanta. Ha sofferto il cambiamento, alla Samp era stato fermo a lungo. Sta recuperando forza, deve essere più cattivo in area. Barrow è partito col botto, quando succede questo non è facile confermarsi. Le difficoltà lo aiuteranno a crescere, ha la testa a posto. Gosens è cresciuto in forma fisica e convinzione, attacca con più fiducia. Hateboer doveva migliorare tecnicamente, arrivava sempre su palloni tipo domenica ma senza segnare: il gol gli farà molto bene".

"Parole al miele, poi, anche per il terzetto arretrato e l'anello di centrocampo, ossatura della solidità di questa squadra: "I tre dietro sono quelli che mi hanno dato più soddisfazione domenica. Toloi, Djimsiti e Mancini non avevano giocato mai insieme, ma lo hanno fatto con gli stessi principi dei titolari, e per me non è marginale. Mancini continua a segnare, e non mi sorprende: attacca palla e porta con un tempismo eccezionale. Deve imparare da Masiello e Toloi come si combatte duro nella nostra area di rigore. De Roon e Freuler, insieme alla difesa, sono il vero nucleo della squadra."

"Poi su Gomez e sul papabile primo giocatore classe 2000 ad esordire con la maglia atalantina: "Gomez nella scorsa stagione ha pagato la delusione per la Nazionale, dopo averla assaggiata. Ora è entrato nella dimensione del vero capitano: è sereno, non pensa più alla grande destinazione. Kulusevski per forza atletica, passo e resistenza ha già valori da grande. Buona conduzione di palla e ultimo passaggio, deve crescere in tiro e colpo di testa. Un giovane diventa pronto solo quando si allena per qualche mese con la prima squadra".

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