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The day after: 3a giornata

Tra gioie e dolori, lacrime e sfottò: il lunedì del fantacalcista

Nicolò Premoli

Terza giornata. La prima dopo la sosta nazionali che tanti musi lunghi ha mietuto lungo il suo cammino. Una giornata intensa, difficile come può essere la bevuta dopo una lunga astinenza. Due derby, un inedito testa-coda tra Chievo e Juventus e quei goal che proprio non ti aspetti. Quei gol che molto probabilmente hai lasciato in panchina. Come ciliegina sulla torta arriva pure la doppietta di Pinilla: un attaccante in perenne bilico tra una rovesciata e un rigore sbagliato. Un equilibrio instabile da fare perdere la testa anche a chi lo conosce dai tempi di Palermo.

La rivincita dei tappabuchi

«Chiamo Magnanelli a 1»

«Ah, quello che non segna mai. Per me è tuo»

«Lascio lascio»

(sì, ci siete passati anche voi)

Vincere un fantacalcio schierando a centrocampo gente che randella non è propriamente un compito facile. Ogni tanto può scapparci il 7 ma salvo partite di sostanza che stuzzicano la mano del pagellista il più delle volte finirete per portarvi a casa 5 a profusione con tanto di qualche rosso di contorno. Questa volta non è proprio andata così: quei tappabuchi acquistati magari ad un credito per evitare di trovarvi a fine giornata con uno zero hanno stupito un po' tutti. Prima Hetemaj contro la Juve, poi Magnanelli contro l'Atalanta hanno portato a casa due +3 del tutto inaspettati. Il centrocampista clivense non segnava in A dai tempi di Brescia mentre il capitano del Sassuolo ha toccato con il gol di ieri quota 8 gol in carriera. Una carriera iniziata quando c'era ancora la lira.

Il passato che ritorna: da Sarri a Borriello

Molti fantallenatori sono spesso legati a questo o quel giocatore e fanno di tutto per portarselo a casa ad ogni asta nonostante gli anni che passano. A volte però l'avversario non vuole proprio mollare la presa e voi, dopo aver fatto due conti e dato una spinta al romanticismo, lasciate andare il vostro pupillo. Che regolarmente segnerà contro di voi con una precisione millimetrica. Anche Sarri ha visto passare dinanzi a sé il suo recente passato, quell'Empoli che aveva condotto in un campionato ben al di sopra delle aspettative. E naturalmente è stato bloccato sul pareggio da quel giocatore che lui stesso aveva lanciato: un Saponara che vale davvero l'investimento. Dal passato è riemerso pure il bel Borriello che in un minuto e venti secondi ha fatto quello che il suo collega Mbakogu non aveva saputo fare in due giornate. Il +3 di Borriello non si vedeva dal 31 ottobre 2013: un paio di veline fa. Anche un altro bel giocatore è tornato al gol: Matri, anche lui da subentrante, ha servito una doppietta che ha steso l'Udinese. E magari pure voi che l'avete lasciato in panchina preferendogli Di Natale.

Dalla Ciociaria alla Madonnina, dal Matusa a San Siro

Finalmente in Serie A si è visto qualcosa di inedito. Il derby Frosinone-Roma che tanto scalpore aveva fatto per qualche dichiarazione poco felice ed il poco spazio concesso ai tifosi giallorossi  non ha però sorpreso più di tanto. E' arrivato pure il gol di Iturbe che pur di restare a Roma si dice si sia messo a piangere: un po' come voi che la stagione passata avevate puntato anche il pancreas sull'argentino. Dall'altra parte dello stivale invece il Derby della Madonnina viene risolto dall'unico giocatore non comprato da Mancini durante l'ultima finestra di mercato: Fredy Guarin.

«Chiamo Guarin dell'Inter»

«Ah, quello che non farà un minuto. Per me è tuo»

«Tanto non gioca, lascio»

«Piuttosto, Kondogbia. Io dico 40»

(e per fortuna che non c'è più Kovacic...)

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