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The day after: 15a giornata

Tra gioie e dolori, lacrime e sfottò: il lunedì del fantacalcista

Nicolò Premoli

Ci sono parecchie situazioni che il fantacalcista non sopporta, parecchi eventi che lo lasciano con qualcosa in più di un semplice amaro in bocca. E la quindicesima giornata, appena finita in archivio, sembrerebbe quasi aver racchiuso dentro di sé tanti, troppi motivi validi per far saltare dalla sedia fantallenatori di ogni latitudine.

«La formazione va messa il venerdì?»

Non c'è niente di peggio che inviare la formazione quando ancora influenze ed infortuni muscolari casuali possono esigere il loro tributo. Eppure venerdì giocavano Lazio e Juventus. Da una parte una squadra alla disperata ricerca di un appiglio per uscire dalle sabbie mobili, dall'altra i bianconeri a caccia di riconferme. Non c'era in campo Pogba ma Asamoah si è mosso davvero bene, quasi si fosse dimenticato di essere stato fermo per più di una stagione. Lotito sugli spalti pareva piuttosto agitato e pensieroso: un po' come i fantacalcisti che avevano puntato su Candreva, forse convinti che una partita del genere avrebbe rilanciato il funambolico Antonio. Non è andata proprio così con il numero 87 uscito a fine primo tempo. Ha invece incantato Dybala. Palla alzata a mezza altezza, esterno e Marchetti che riesce solo a sfiorare. Quante volte a calcetto si provano magie simili e si ottengono solo dei lisci clamorosi?

Perin e Padelli giocano al Fantacalcio?

«Ma allora com'è andata a sto giro? Pareggio?»

«No, ho perso 1-0»

«Ah non pensavo, mi sembravate molto appaiati»

«Ho perso 66-65,5 infatti»

(capita a tutti prima o poi)

Altra situazione che manda letteralmente in bestia chi gioca al Fantacalcio è legata a doppio filo alle sconfitte di misura. Quando capita di perdere per mezzo punto si lanciano insulti fino alla settimana successiva. Quando però capita di vincere di misura si cerca disperatamente di far passare sotto traccia l'accaduto ribadendo con forza di essere il più sfigato del gruppo nonostante il 66. L'Inter, dopo la vittoria contro il Genoa, è all'ottavo 1-0 in campionato. Una vittoria figlia di un gol di Ljajic direttamente su una punizione che Perin vede prima partire e poi insaccarsi. E' andata peggio a Padelli che sbagliando completamente un'uscita ha regalato il +3 a Pjanic. Il dubbio è lecito: Perin e Padelli avevano schierato Ljajic e Pjanic?

Sogno o son Destro? Ma quanti gol nel finale!

Parlavamo di formazioni consegnate con largo anticipo e sconfitte di misura. Ma che dire di quegli attaccanti lasciati in panchina perché «tanto oggi non segna sicuramente». Con Destro è andata proprio così: il Bologna ha sconfitto il Napoli con non uno ma due gol di Mattia. Dagli spalti del Dall'Ara si è pure levato qualche ombrello: che qualcuno avesse schierato Bacca con Destro secondo panchinaro? Formazioni sbagliate a parte, la quindicesima ha riservato parecchi bonus nei minuti finali di partita proprio quando si iniziano a fare i conti e a sognare i tre punti. Maxi Lopez ha aperto la sagra al 94esimo sul rigore concesso da un Rudiger in formato Berchet, seguito da Rodriguez, Paloschi, Meggiorini e Zukanovic. Meglio ha fatto Higuain portando a casa un +6 in soli tre minuti. Tra il minuto ottantasette ed il novantesimo. Una doppietta che non ha salvato un Napoli allergico all'Emilia: un solo punto conquistato contro Sassuolo, Carpi e Bologna.

Badelj o Kalinic: quel bonus appeso ad un filo

Non portare a casa nessun bonus è male, non sapere a chi appartiene un +3 è anche peggio. In Fiorentina-Udinese succede che Badelj prende palla poco fuori dall'area, calcia e colpisce Kalinic che inganna Karnezis. La scena è facilmente immaginabile: c'è chi ha Kalinic in rosa ed insiste per vedere assegnato il gol all'attaccante e chi lo ha contro. Non perdendo occasione di ribadire la paternità del gol di Badelj. La Lega ha detto la sua assegnando il gol al centrocampista dopo aver ritenuto la deviazione di Kalinic del tutto involontaria. Gazzetta ha invece preso la decisione opposta assegnando la rete all'attaccante croato. Due visioni opposte, un bonus decisamente appeso ad un filo che farà parecchio discutere chi ha perso o vinto grazie a quel +3. Così come farà discutere quel 7,5 a Borriello in uno 0-0. Una cosa però è certa: per far impazzire un fantallenatore basta davvero poco, lo stesso tempo per vedere un rosso di Migliaccio.

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