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The Day After: 14a giornata

Tra lacrime e sfottò, il lun...ehm, martedì del fantacalcista

Nicolò Premoli

Sei. Un numero come tanti verrebbe da pensare, una cifra che può assumere i significati più disparati. Una boccata da ossigeno a scuola dopo il quattro rimediato all'interrogazione. Sei. La sufficienza in pagella e soprattutto al fantacalcio. Esattamente il doppio di tre, voto rimediato da Rafael. Ma non solo: perché quel semplice numero che a volte significa salvezza può anche diventare foriero di sventura. Sei infatti sono i minuti di partita giocati da Pavoletti prima di finire sotto la doccia. Una gomitata in pieno volto a Gagliolo che è costata all'attaccante l'espulsione e, con tutta probabilità una lunga squalifica. Proprio in quella partita dove avrebbe potuto fare la differenza. Proprio in quell'incontro dove tutti si aspettavano un bonus.

Bacca, tabacco e Venere...

...riducono il fantacalcista in cenere. Soprattutto l'attaccante del Milan che nel 4-1 inflitto dai rossoneri alla Sampdoria ha pensato bene di restare a secco. La sensazione che regala l'apertura di un tabellino così ricco e l'assenza del nome dell'attaccante di punta dai marcatori è forse anche peggiore dei lunghissimi minuti trascorsi al centro commerciale domenica pomeriggio. E delle sigarette fumate al freddo. A sbancare ci hanno pensato Niang soprannominato scherzosamente da qualcuno Niangungol con una doppietta, Bonaventura e Luiz Adriano. Ciliegina sulla torta il rigore di Eder siglato quando ormai mancavano pochi minuti al termine. Uno di quei gol che vedono i novanta minuti di «chi ha contro Eder» passare dal «il 5 non glielo toglie nessuno» al «Ma proprio adesso dovevi segnare? Perchè lo hai fatto?»

C'è chi alza il gomito e chi (ri)alza la cresta

Se Pavoletti ha pensato bene di regalare una domenica di rabbia ai possessori meglio non ha certo fatto Rafael. Il portiere dell'Hellas ha colpito Paganini in pieno volto con un colpetto piuttosto leggero che ha steso a terra il giocatore del Frosinone. Sciocchezza del portiere, Paganini che prende l'occasione al balzo e Ciofani che insacca prima su rigore e poi su azione. La sagra dei bomber di periferia però non finisce certo qui. Nell'anticipo Bologna-Roma mancava Destro mentre Belotti era davanti ad un bivio: da una parte la via del pacco, dall'altra quella del riscatto. Il gallo granata dopo qualche tentennamento ha scelto la rotta giusta mettendo a segno la prima rete dell'incontro. Emblematica l'esultanza di Ventura con la cresta ben in vista sulla fronte. Che sia solo il primo di tanti canti del gallo? Sempre a proposito di creste Borriello ha il piede caldo.

Udinese e Atalanta corsare, Roma in balia delle onde

Tanto si è parlato nella seconda parte di settimana di Di Natale e di un suo ritiro anche prima della sosta natalizia. Articoli su articoli, voci su voci e troppi pensieri. Totò al Bentegodi è subentrato ad Aguirre al 74esimo ed ha servito un assist perfetto per il collega Théréau che ha chiuso la partita. Nella Capitale invece la Roma doveva lasciare le scarpe da tennis negli spogliatoi per tornare ad indossare i tacchetti. L'Atalanta è una di quelle squadre che possono fare di tutto. Impronosticabili. La reazione giallorossa non c'è stata e Reja si è portato a casa tre punti pesanti che iniziano a far vacillare la panchina di Garcia. E' ben salda invece una panchina che migliaia di fantallenatori avrebbero voluto far saltare già a settembre: l'Empoli ha battuto la Lazio con il minimo sforzo, con la rete del vice-Rugani Tonelli. A segno dopo soltanto 12 giornate...

Scusi, chi ha fatto palo?

Domanda...ma due pali al 90esimo contro il Napoli con l'uomo in meno mi possono valere una dispensa per una bestemmia o due?

(un interista alle 23:10)

Non c'è niente di meglio di una citazione fantozziana per dipingere quanto accaduto in serata. Dopo il pari tra Sassuolo e Fiorentina (avete visto che bel Borja?) è andato finalmente in scena il biglietto match di giornata. Da una parte la miglior difesa del campionato, dall'altra Higuain che non lo sapeva. Il Pipita ha aperto le danze dopo soli 64 secondi per arrotondare al sessantaduesimo. A nulla è valsa la rete di Ljajic per l'Inter che nel finale colpisce non uno ma due pali. Inter sfortunata e Napoli che vola in testa alla classifica. Un finale da incorniciare per uno spezzatino frittatone alla cipolla decisamente lungo da digerire. Ma non c'è tempo per la Citrosodina: venerdì si ricomincia.

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