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La lunga estate caldissima

Il fantacalcio non va mai in vacanza...

Nicolò Premoli

Correva l'anno 2001, sulle spiagge e all'indimenticato Festivalbar il pezzo che dà il titolo a questo articolo andava decisamente forte: il classico tormentone estivo che entra di colpo nelle hit parade a giugno per sparire altrettanto improvvisamente a settembre. Una canzone che forse ascolto più ora, a 25 anni, che prima quando di anni ne avevo decisamente meno e forse non sapevo nemmeno cosa significasse veramente "estate".

L'estate, quando si era "piccoli", appariva come il traguardo più ambito dopo le fatiche (si fa per dire) scolastiche: 3 mesi da spendere nei parchi e nelle piscine cittadine a correre dietro a un Super Tele oppure, se si era fortunati, in villeggiatura con i nonni in qualche ridente località rurale o marittima. Per dirla con una parola: pacchia.

Oggi, a distanza di poco più di un decennio, l'estate assume un sapore diverso; quei 3 mesi di pacchia sono ridotti all'osso e nelle poche settimane di ozio rimaste occorre centellinare fugaci spostamenti scegliendo accuratamente tra mari e monti per non intaccare il bilancio famigliare. La pacchia ha fatto una brutta fine, come il Super Tele finito bucato chissà dove.

Estate caldissima? Bollente per chi fa il Fanta...

Per chi gioca al fantacalcio le vacanze però non sono mai tranquille, non lo sono mai state: che si passino sotto un ombrellone nella caotica riviera romagnola o in una ridente e tranquilla località di montagna quelle settimane (sarebbe meglio parlare al singolare visti i tempi che corrono...) di fine Luglio e inizio Agosto assumono un gusto tutto particolare che poco ha da spartire con pennichelle pomeridiane e abbronzature da primato.

Gli 883 parlano chiaro: l'estate, sebbene sembri durare troppo poco, è lunga ma soprattutto caldissima. Per chi gioca al "Fanta" questo termine però ha poco a che fare con le temperature sahariane, va interpretato in modo diverso. Un'interpretazione che richiama scenari ben peggiori di un colpo di sole.

Anzitutto il calciomercato: una parola che, nella mente di chi anche di sfuggita segue il mondo del pallone, evoca scenari degni della miglior partita a Football Manager salvo poi riservare ben pochi sussulti e sorprese. Una parola che fa tendere le orecchie di milioni di fantallenatori che già da Luglio (anche da Giugno, non c'è limite alla follia) cercano di ipotizzare, nemmeno fossero CT in carne e ossa, possibili formazioni con tanto di percentuali di cessione di uno o dell'altro calciatore. Roba da psicologi insomma.

Spesso ci si ritrova sotto l'ombrellone stesi sulla sdraio con la Gazzetta fresca di stampa a leggere e commentare ad alta voce movimenti di mercato tanto incredibili quanto impossibili da realizzare: "Jorquera al Chievo in cambio di un quarto di Puggioni e un quintale di pandoro". I giornalisti fanno di tutto per riempire le pagine della rosea (o di altri giornali sportivi, per non far torto a nessuno) con titoloni ad effetto e notizie che paiono essere uscite da un best seller di fantascienza, notizie che hanno un sapore dolce ma un retrogusto decisamente amaro per il fantacalcista esperto che ben sa che non se ne farà nulla di quella fantomatica cessione. E che molto probabilmente il beniamino di turno si farà un altro anno tra panchina e tribuna.

Facciamo un bagno? No, devo guardare il listone

Come non citare poi il listone? Quelle due pagine rosa che sono più ambite di un tuffo in mare, quelle due facciate scritte a caratteri minuscoli che fanno discutere animatamente i fantallenatori ad ogni latitudine e longitudine. Eh sì: può anche capitare di ritrovarsi in qualche isola dell'Egeo o della Spagna nella fatidica data di uscita del listone e dover combattere contro chi, dall'altra parte del bancone, non conosce nemmeno mezza parola di italiano. E magari nemmeno d'inglese. A questo punto l'italiano, o meglio, il fantallenatore italiano, deve dare sfoggio delle sue doti gestuali risultando tanto convincente quanto ridicolo agli occhi di chi, magari, non sa nemmeno cosa sia la serie A italiana.

Una volta ottenuto l'ambito listone inizia la fatidica polemica sulla gestione dei ruoli da parte di Gazzetta: ci sarà sempre quel giocatore che ci aspettavamo di vedere tra le liste dei difensori o dei centrocampisti e che invece è finito rispettivamente tra i centrocampisti o gli attaccanti. Questo sconvolge i sogni di vittoria e le strategie per un'asta che, nella migliore delle ipotesi avverrà ad almeno un mese di distanza.

Insomma, ogni fantacalcista che si rispetti vive l'estate con intensità: mentre i calciatori se la spassano su qualche spiaggia caraibica c'è già chi fantastica sulla loro prossima stagione e progetta su di loro la squadra per puntare alla vittoria.

Sogno di mezza estate o follia da insolazione? Se ne riparla a settembre, se ne riparla alla prima di campionato. Quel campionato che tutti aspettano già al fischio finale della trentottesima giornata. Quel campionato che, nel cuore di chi gioca al Fantacalcio, non è mai andato in vacanza.

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