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Hidetoshi Nakata, il fascino del Sol Levante

Il fantasista giapponese che stregò Oriente e Occidente

Emanuele Strano

Hidetoshi Nakata non è il nome di un regista cinematografico giapponese (da non confondere con Hideo Nakata) o di un maestro di arti marziali, bensì quello di uno dei più famosi, se non il più celebre calciatore asiatico degli ultimi 20 anni.

La storia di Hidetoshi Nakata

Nato nella cittadina di Yamanashi in Giappone, Nakata è il tipico centrocampista offensivo con tanta tecnica e visione di gioco. Tra il 1994 ed il 1998 si mette in mostra nella J-League (la Serie A giapponese per intenderci) con la maglia del Shonan Bellmare, squadra con la quale scende in campo per ben 85 volte timbrando 16 reti. E' in quegli anni che Hidetoshi entra nel giro della nazionale nipponica, diventandone ben presto giocatore cardine. Inizia così la sua vera carriera calcistica, tanto breve quanto affascinante.

L'arrivo in Italia: il Perugia

Acquistato nella stagione '98 dal Perugia di Luciano Gaucci, Nakata balza agli onori della cronaca sportiva per una stagione sorprendente. Il primo goal in Serie A (doppietta per la precisione) arriva all'esordio contro la Juventus. Ne seguiranno altri 8, contro Lazio, Vicenza, Piacenza (2 goal, uno dei quali su splendida sforbiciata), Fiorentina, Udinese (un tiro al volo da fuori area) e 2 contro il Milan, contribuendo in maniera decisiva alla salvezza del suo Perugia. Lasciata la prima stagione alle spalle Nakata gioca la seguente nella prima parte con la maglia del Perugia e nella seconda parte con quella della Roma che lo acquista a pero d'oro.

Il passaggio alla Roma

Con i giallorossi però Nakata non trova quella titolarità e quell'ambiente che a Perugia lo rendevano il leader. Infatti nella città capitolina c'è un certo Francesco Totti, con il quale deve lottare il posto in mezzo al campo. Il centrocampista nipponico trascorre una stagione e mezza con la maglia giallorossa (conquistando anche lo Scudetto nella stagione 2000-2001), lasciando ai tifosi tanti ricordi più o meno belli, uno su tutti, speciale, è quello di una serata da protagonista contro la Juventus, nella quale Nakata è il vero e proprio "salvatore della patria". La partita inizialmente sul 2-0 per i bianconeri finirà infatti in parità proprio grazie al goal di Nakata di quello di Montella su tiro ribattuto del nipponico.

La fine della carriera a soli 29 anni

Alle gloriose stagioni umbre e romane, seguono altre con le maglie del Parma (con il quale vincerà una Coppa Italia), Bologna, Fiorentina e un'esperienza in Premier League al Bolton, nelle quali però le prestazioni sono nettamente al di sotto delle precedenti. Ed è forse per questo, per la mancanza di nuovi stimoli e nuovi traguardi da raggiungere, che a soli 29 anni, dopo aver partecipato con la maglia della nazionale nipponica (da capitano) al Mondiale 2006 in Germania  dà l'addio al mondo del calcio, portando via con se il fascino del mondo orientale giunto con lui nel 1998, lasciando in tutti i fantacalcisti suoi possessori un pizzico di nostalgia per quel che poteva essere e invece non è più stato.

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