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George Weah, quando a brillare era una perla nera

La storia del centravanti liberiano, indimenticato bomber del Milan

Emanuele Strano

L’ Africa purtroppo è un continente rinomato per essere luogo di povertà, una terra che è stata soggetta a soprusi e colonizzazione da parte dei paesi degli altri Continenti. Il periodo della colonizzazione sembra esser passato ma alcuni paesi purtroppo sono rimasti poveri. E’ in questa terra dove proprio a causa della povertà si vedono i bambini giocare a calcio per strada senza scarpe, con un pallone fatto “artigianalmente”. Tutti i bambini però sognano ugualmente di diventare calciatori, un sogno che nessuno può vietargli. Fortunatamente a volte questi sogni si realizzano, e quella che tratterò è, forse, la storia del più grande giocatore africano di tutti i tempi: George Weah.

La carriera di George Weah

Soprannominato “La Perla Nera”, nacque a Monrovia il 1° Ottobre 1966. Proveniente dalla poverissima Grande Contea Kru, terminati gli studi intraprende la carriera di calciatore. Inizia a giocare nelle fila della squadra del suo paese, il Mighty Barolle e successivamente passa all’Invicible Eleven dove si mette in mostra per i 24 goal realizzati in 23 presenze. Dopo queste 2 stagioni passa a 22 anni al Tonnerre Yaoundé, squadra camerunense dove mantiene l’ottimo trend di reti segnate (14 goal in 18 presenze) che lo portarono ad essere visionato e successivamente acquistato dall’allora prestigioso Monaco, club del Principato. Con la maglia monegasca tra il 1988 e il 1992 segnò 47 reti in 103 presenze e vinse una Coppa di Francia. Dopo 4 stagioni molto convincenti e su ottimi livelli, si trasferì al Paris Saint-German, squadra con la quale riuscì a vincere il titolo di capocannoniere della Première Division (l’attuale Ligue 1) e il titolo di Capocannoniere della Champions League. Durante le tre stagioni con la squadra parigina, si consacra agli occhi di tutti come un attaccante di livello mondiale, diventando giocatore ambito dai club più prestigiosi al Mondo.

L’arrivo al Milan

Il leggendario gol in coast-to-coast

La fine della carriera di Weah

Dopo 5 stagioni e un’impronta indelebile lasciata a Milano, a 34 anni Weah lasciò la società di Via Turati per giocare con la maglia del Chelsea e successivamente quelle del Manchester City, Olimpique Marsiglia e Al-Jazira, non lasciando però ricordi degni di nota durante queste stagioni, non rovinando comunque la gloriosa storia del campione liberiano.

Pochi successi con la Nazionale

Se da un lato con i club ottenne soddisfacenti risultati di squadra e personali, con la Nazionale però ebbe poche soddisfazioni: all’inizio della sua carriera ebbe la possibilità di giocare per la Francia avendone il passaporto ma rifiutò, preferendo giocare con la maglia del proprio paese, la Liberia. In nazionale, stranamente e contrariamente al suo ruolo naturale, giocava come libero in quanto era il giocatore con maggior tasso tecnico. Tra il 1996 e il 2002  assunse anche il ruolo di allenatore-giocatore, non riuscendo però mai nell’impresa di conquistare la qualificazione ai Mondiali.

George Weah nella politica

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