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I grandi numeri 7 della storia. Ali, un ruolo divino.

I grandi numeri 7 della storia. Ali, un ruolo divino.

Da Garrincha, fino ai giorni nostri, tutti i più grandi interpreti del ruolo. Ma sono utili al Fantacalcio?

Alessandro Vai

Pochi ruoli del calcio hanno da sempre catturato l'immaginario collettivo come i grandi numeri 7. Le ali, un ruolo divino. Talentuosi, imprendibili, romantici, bizzosi, spesso vittime del loro stesso genio; vite rovinate da eccessi e vizi, come moderni Icaro abbagliati dal sole del successo.

In principio, Julinho

In principio fu Julinho. La prima grande ala destra del calcio brasiliano, visto anche in Italia per tre stagioni alla Fiorentina con cui vinse uno storico scudetto nella stagione d'esordio 1955-56. Il "Clarke Gable" paulista incantò la piazza viola con 22 reti in 89 presenze, ma soprattutto con gli innumerevoli dribbling e i cross "a pelo d'erba", pezzo forte del suo immenso repertorio.

Garrincha, il più grande della storia

Julinho fu l'apripista per quello che probabilmente è stato il più grande numero 7 della storia, Manoel Francisco Dos Santos, più comunemente noto al pubblico come Garrincha. Una malformazione ad una gamba rese la sua finta immarcabile, più amato in patria persino del grande Pelè, un leggiadro passerotto (in portoghese Garrincha) che fu grande protagonista nella conquista dei primi due mondiali della Selecao, giunti dopo il lutto nazionale del Maracanazo nel 1950 e l'anonimo torneo svizzero del 1954. Fondamentale il suo apporto nella vittoria del 1962 in terra cilena. Il Brasile campione in carica si presentò al via privo della sua stella Pelè, ma venne trascinato dal piccolo e imprendibile Garrincha. Alegria do povo...allegria del popolo, questo era Garrincha per i brasiliani. Morì a 49 anni, povero ed alcoolizzato, dimenticato da troppi, ricordato per sempre.

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Quanto sono utili al Fantacalcio?

Andando ad analizzare l'appettibilità fantacalcistica - marziano Ronaldo a parte - la magia che sprigionano questi giocatori è spesso inversamente proporzionale alla loro effettiva utilità. Spettacolari e calcisticamente imprescindibili, tendono ad essere anche fumosi e poco avvezzi alla concretezza in termini di bonus pesanti. A fronte di ottime medie voto e produzione di assist, l'apporto di gol non è dei più elevati, quindi se listati attaccanti fate molta attenzione a farvi trasportare dall'innamoramento calcistico nei loro confronti. Il rischio è pagarli come i top di ruolo, quando in realtà vanno considerati come 2° o ancor meglio 3° slot di lusso. Evidente il fascino che può suscitare un tridente con Gervinho, Eder e Lavezzi, ma l'estetica nel nostro gioco non è tutto, molto meglio affidarsi ad un meno avvenente ma più pragmatico ed efficace trio di prime punte come Lucarelli, Gilardino e Immobile...la vostra squadra perderà appeal, ma di certo avrà più possibilità di portarvi alla vittoria. Discorso diametralmente opposto se invece questi giocatori vengono listati come centrocampisti, in questo caso è giusto e utile alla vostra causa fare importanti investimenti per aggiudicarveli. Esempi lampanti vengono da Candreva, Felipe Anderson, Salah e Iago Falque nella stagione appena conclusa. Autentici primi slot che risultano decisivi e spostano gli equilibri di un fanta torneo.

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