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66 sfumature di grigio: mezzo punto di follia

Quando quel 66 è lì, ad un passo. E il tuo destino è legato ad un assist

Nicolò Premoli

Ci risiamo. Prima giornata e prima formazione consegnata. E primo sguardo puntato dritto ai risultati e ai marcatori. L'avversario di turno ancora non lo conosci bene, sai che all'asta ha comprato un paio di ottimi centrocampisti ma non hai ancora ben chiari i nomi contro i quali dover gufare. Non sai ancora cosa ti aspetterà dalla prima partita della stagione. In cuor tuo naturalmente punti alla vittoria ma sotto sotto anche un pareggio potrebbe andare bene per non rivedere quello "zero" a fianco della tua squadra.

In bilico tra piacere e follia

Anche la tanto agognata domenica bussa alla tua porta, la prima domenica davvero impegnata dopo la lunga estate. Il punteggio non è certo dei migliori ma scorrendo la formazione del tuo avversario noti che pure lui non è da meno. Un gol a testa, qualche ammonizione e un paio d'assist praticamente certi per condire i primi indigesti novanta minuti. Il suo portiere ha sì subito un gol ma quei due ottimi centrocampisti di cui all'improvviso hai chiarissimi i nomi hanno portato a casa due ottime prestazioni. Ci sarà da sudare per strappare un pareggio.

Il 66 pare essere proprio lì, ad un passo. Si gioca tutto sul filo dei mezzi punti in attesa di conoscere se quel passaggio sfiorato da un capello dell'attaccante e baciato da una bava di vento varrà come assist o meno. Attimi di tensione, quasi non si vuole conoscere l'esito, il timore della beffa è forte e ben presente. 66: un numero che evoca nella mente del fantacalcista pensieri morbosi. La distanza tra uno zero in classifica generale e quel punto che dà morale è sottile ma fa comunque malissimo.

In un attimo è già lunedì. Un lunedì di passione

Lunedì mattina. E' presto, devi alzarti per studiare o perché quel treno sarà pure in ritardo ma non aspetta certo te. Ma non è la paura di restare bloccato su una pensilina che ti smuove dal letto. No. Appena apri gli occhi vaghi alla ricerca dello smartphone. Accendi prima lui della luce e mentre cammini verso il bagno navighi alla ricerca dei voti, di quei numeri che sanno farti girare la testa o maledire il giorno in cui hai iniziato a giocare al fantacalcio.

Inizi a scrivere i voti dei tuoi giocatori nelle note oppure a guardare e riguardare quei voti già inseriti nel gestionale. Avvii la calcolatrice ed inizi a digitare i tuoi voti. Ti viene quasi male a pensare che il tuo avversario abbia un 7 pulito a centrocampo e fai finta di non vederlo. Arrivi al tuo undicesimo uomo, è un 5,5 che entra dalla panchina. Premi sull'uguale ben sapendo quale sarà il risultato finale: 65,5. Non può essere vero: rifai i calcoli in preda alla tensione. 65,5.

Decidi allora di aspettare il pomeriggio confidando nell'assegnazione di quell'assist che a te pare sacrosanto. A tutte le redazioni sportive decisamente meno. Escono gli assist ufficiali quando hai appena finito il pranzo e naturalmente l'assist che ti aspettavi non c'è. Puoi scordarti quel +1. E' solo allora che ti decidi a fare i conti del tuo avversario. Di +1 lui ne ha giusto un paio. Arrivi all'undicesimo giocatore, è un 6,5 che entra dalla panchina. Premi sull'uguale sperando che il risultato finale non sarà quello che ti aspetto. 66. Non può essere vero: rifai i calcoli in preda alla rabbia. 66.

Non ti resta che la via dell'insulto. Ma intanto tu sei ancora a "zero" con quel 65,5 che ti fa un male immenso. Ma non puoi smettere: sabato arriva un'altra giornata. E quel gioco, il fantacalcio, ti piace un sacco.

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