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#Fantasocial: Asta del Fantacalcio, cronaca di ordinaria follia

Ecco l’esilerante racconto di come un gruppo storico di amici ha vissuto l’asta del fantacalcio, tra aspre lotte, clamorosi tradimenti e chiamate raccapriccianti.

Redazione

"Spumeggiante come il miglior Prosecco in circolazione e più temuta di un attacco di dissenteria in coda alle poste: l’asta del fantacalcio, immancabile appuntamento per tantissimi appassionati sparsi per tutto lo Stivale. Anche quest’anno, come da pluridecennale tradizione, i soliti noti (io ed altri sette moschettieri) ci siamo riuniti per combatterci, senza esclusione di colpi, gli idoli della nuova Serie A. Ne sono uscite sei lunghissime ore pregne di sudore, lacrime, risa ed innumerevoli momenti di assoluta follia. Allacciate le cinture, si parte...

LA MARCIA DI AVVICINAMENTO ALL’ASTA

"Le due settimane che precedono il fatidico giorno del giudizio sono tipicamente un crescendo di aspettative, tensione ed  impazienza. Il lento countdown verso l’asta è un rituale che si ripete con agghiacciante puntualità: analisi di statistiche, visione attenta di filmati, trattative serratissime sottobanco, strategie segrete per sviare la concorrenza. Ognuno vive questa marcia di avvicinamento a modo suo: Andrea (il fantaignorante) si dichiara assolutamente pronto a vincere il suo primo titolo, forte di una lettura veloce della Gazzetta dello Sport sotto l’ombrellone; Domenico (il plurititolato) si pavoneggia spocchioso, bullandosi del suo invidiabile palmares; Giorgio (il fantaretrocesso) rimane timidamente sottotraccia, convinto di avere imparato finalmente la lezione; gli altri si nascondono nell’ombra, come ninja pronti a colpire senza preavviso. L’obiettivo primario è lo stesso per tutti: evitare l’onta dell’ultimo posto, perchè espone a mesi di sbeffeggiamento ed impietoso sciacallaggio. In poche parole, la retrocessione ti rovina l’estate.

CHE SI APRANO LE DANZE...

"Seduti alla solita, lunga tavolata. Sguardi tesi che si incrociano furtivi. Il panico evidente di alcuni si contrappone alla calma apparente di altri. Palpitazioni a mille, magliette pezzatissime, gesti di stizza al minimo imprevisto (la matita che cade a terra). L’atmosfera è quella de “Il buono, il brutto, il cattivo” di Sergio Leone, ma noi abbiamo solo il pirla, l’impreparato ed il fanfarone. Ci si scambiano due battute di circostanza, secondo il consenso generale è meglio chiamare i top players più avanti quando tutti siamo più sciolti. Detto, fatto: si parte col botto...Icardi, Dybala, Higuain, Bacca, Milik!!! La lucidità evapora velocemente, i portafogli si svuotano ed i fantamilioni scorrono a fiumi. Cominciano i primi drammi personali: gente rovinata, sul lastrico dopo un paio di acquisti, derisa senza pietà alcuna dal resto del branco. I commenti si sprecano, le provocazioni sono continue e toccano anche la sfera personale...

HIGUAIN E L’ALZATORE AVVENTATO

L’IMPREPARATO CHE VUOLE STUPIRE: LO STRANO CASO ADJAPONG

PADELLI, GOMIS E L’OMBRA SCOMODA DI JOE HART

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