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Sampdoria, la carica di Rigoni: «Voglio essere protagonista come Mancini. Con Gasperini…»

L'esterno si racconta alla Gazzetta dello Sport toccando vari argomenti.

Mario Ruggiero

"Un'estate intera per dirsi "sì". Nonostante le tante difficoltà riscontrate Emiliano Rigoni è un nuovo giocatore della Sampdoria. L'esterno argentino si è raccontato nell'edizione odierna alla Gazzetta dello Sport, toccando svariati argomenti: «Sì - ammette il calciatore - è stata una trattativa lunghissima, ma si sa come vanno le operazioni di mercato. Ero entusiasta sin dall'inizio della possibilità di venire a Genova e devo dire grazie al presidente Ferrero che ci ha sempre creduto. È stato lui a volermi ed ha insistito affinché questo mio passaggio alla Samp alla fine potesse concretizzarsi».

Su cosa sia mancato a Bergamo, prima esperienza italiana e durata solamente cinque mesi: «Mi è mancata la continuità, ma per trovarla avrei forse avuto bisogno di giocare per quattro, cinque, sei gare di fila. Purtroppo con Gasperini non sono riuscito a incidere come avrei voluto, ma ogni esperienza professionale ti aiuta a crescere, e quella di Bergamo non fa differenza. La serie A è un grande palcoscenico, dove credo di avere ancora molto da dare. Nessun rimpianto, però, per il passato».

Alla Sampdoria trova Eusebio Di Francesco, tecnico che ha subito la doppietta all'esordio in A di Rigoni lo scorso anno: «Ci abbiamo scherzato sopra, è un ricordo nitido per me. Vorrebbe che io potessi ripetermi anche quando giocherò la prima partita con la Samp. S’è parlato anche del modo in cui intende utilizzarmi qui».

Sul ruolo in campo deciso dal mister: «Devo dire che il tridente mi piace da morire. So cosa vuole da me e spero di accontentarlo. È un modulo che mi si addice, posso giocare su entrambe le fasce, ma il mister vuole che io parta da destra. Rispetto al passato credo di essere più completo, prima il mio gioco era solo offensivo, ora faccio tutte e due le fasi».

Sulle pressioni dell'ambiente: «Mi carica sapere che la squadra vuole qualcosa di importante dal sottoscritto. Sono venuto qui per questo: voglio mettermi al servizio del gruppo, per dimostrare a tutti il mio valore, per far vedere che pure io posso trovare un posto da protagonista in questa  Sampdoria. Avere iniziato il campionato con due passi falsi non conta nulla, non servono allarmismi. Siamo pronti a risalire la corrente. Non molliamo. E, poi, non avrebbe alcun senso drammatizzare».

Sul numero 10 e le possibilità di ripetere le gesta di Roberto Mancini, suo allenatore in Russia: «Il dieci ti mette addosso una carica incredibile. Roberto è stato un allenatore importante per me a San Pietroburgo, mi ha aiutato a farmi crescere. Ha grandi competenze, ma del resto il suo curriculum da calciatore parla chiaro. Ha un grande carisma, e conosco il suo passato blucerchiato. Sono pronto».

Sulle conoscenze fatte in questi giorni:«Ho trovato Maroni, mio connazionale e concittadino: veniamo entrambi dalla provincia di Cordoba. Ma ho legato

pure con Ramirez e Barreto».

(INTERVISTA COMPLETA SU GAZZETTA DELLO SPORT)