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"Il Napoli è passato, con il cambio Ancelotti-Gattuso, dall'essere una squadra che cambiava molto tra le varie partite a essere molto più "definita". Definita in senso di interpreti, con Gattuso (e lo si è visto al Milan) che si è rivelato un allenatore che si fida ciecamente di alcuni uomini, come Suso in epoca rossonera. Proprio per questo motivo, e anche per una questione di infortuni e cessioni future, l'undici iniziale del Napoli è facilmente ipotizzabile. I ballottaggi sono pochi, ma quello principale resta il nodo portiere.
"Tema già caldo con Ancelotti - odiato dai fantallenatori per alcune sua scelte improvvise - e ripreso da Gattuso, il nodo del portiere titolare è già ripartito. Non si può fare a meno di discuterne perché già dai primi allenamenti delle rose ci si è iniziato a chiedere chi sia in vantaggio tra i due. Con Gattuso, causa qualche problema fisico di Meret, Ospina ha conquistato la maglia del numero 1. E lo ha fatto per due motivi in particolare. Il primo è l'affidabilità del portiere che, pur sbagliando qualcosa, si è dimostrato un buon estremo difensore. Il secondo è la sua capacità di costruire l'azione dalle retrovie, qualità che manca a Meret. Gli errori in fase di costruzione, come contro la Lazio, sono un rischio calcolato. Anche Donnarumma, per esempio, sotto la gestione gattusiana correva dei rischi ripartendo con i piedi: ma sbagliando è cresciuto migliorando questo fondamentale. Così come deve fare Ospina. E, di conseguenza, Meret.
"Anche Meret non è esente da questo tipo di discorso. Ospina parte avvantaggiato nelle gerarchie per un semplice discorso di esperienza e di caratteristiche. Gattuso vuole ripartire dal portiere e, allo stato attuale, Meret non è in grado di farlo. Per questo il classe '97 si sta allenando con insistenza sul migliorare questo aspetto. Gattuso, comunque, punta molto su di lui e ha già dimostrato di non aver timore dei portieri giovani. Per questo motivo, in un ipotetico 11, Ospina sembra essere il prescelto per i pali. Ma Meret ha comunque tempo e voglia per ribaltare la situazione. Nel caso ciò non avvenisse non è da escludere la partenza del cosiddetto perdente. L'italiano ha ampio mercato e di certo le offerte non gli mancano, così come Ospina. In quel caso come secondo è plausibile il ritorno di Sepe, attuale saracinesca del Parma.
Non si è ancora tornati sul rettangolo verde e il ballottaggio partenopeo è già iniziato. L'obiettivo è vincere e convincere tutti.
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