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Montella dopo Mihajlovic, una scena già vista

È la quarta volta che l'Aeroplanino arriva in una squadra poco dopo l'addio del tecnico serbo.

Fabio Lilliu

"Fresca di giornata la notizia dell'ufficialità di Montella al Milan. L'allenatore è quindi il successore di Brocchi e Mihajlovic, che l'anno scorso han guidato la compagine rossonera con risultati altalenanti.

"I più attenti avranno però notato che non è la prima volta che l'Aeroplanino arrivi in una squadra subito dopo il serbo, se non addirittura al suo posto. Scorrendo la storia dei due allenatori, scopriamo che effettivamente questo è successo già ben quattro volte! Un numero impressionante, soprattutto considerando che il Milan sarà la quinta squadra allenata da Montella in carriera. Vediamo allora l'avventura di questi due allenatori, diversi nel loro modo di intendere il calcio, ma che hanno fatto – con qualche eccezione – lo stesso percorso in panchina negli ultimi anni.

Catania

"Era il dicembre del 2009, il Catania navigava nei bassifondi della classifica con appena 9 punti in 15 partite. Per cercare di dare una svolta al campionato venne esonerato Atzori e chiamato Mihajlovic. Dopo un'iniziale sconfitta, nell'ultima partita dell'anno solare, il Catania vinse in casa della Juventus; da lì in poi le cose andarono sempre meglio, sino al raggiungimento della salvezza con una giornata di anticipo e un dignitoso 13° posto in classifica. A campionato concluso si dimise, e una settimana dopo divenne il successore di Prandelli alla Fiorentina.

"Dopo la parentesi della stagione successiva, in cui gli allenatori furono Giampaolo e Simeone, il Catania ingaggiò Montella che non solo diede continuità al lavoro del suo predecessore, che aveva lanciato tra gli altri Bergessio e Gomez nella seconda parte di stagione, ma con la “scoperta” di Barrientos formò un trio argentino che fece sognare i tifosi etnei, concludendo la stagione all'11° posto e portando la squadra a essere una delle rivelazioni del campionato.

Fiorentina

"Mihajlovic arrivò quindi alla Fiorentina, che dopo tante stagioni da protagonista veniva da un anonimo 11° posto. La sua avventura durò una stagione e mezza: nella prima, 2010-11, le cose migliorarono leggermente ma, complici anche i tanti pareggi, i viola dovettero accontentarsi di un nono piazzamento; nella successiva raccolse 13 punti nelle prime 11 partite, venendo poi esonerato in seguito a una sconfitta con il Chievo a Verona. Dopo di lui arrivò Delio Rossi, ma i risultati non furono degni di nota, e la stagione si chiuse in tredicesima posizione.

"Così l'anno dopo arrivò Montella, fresco di un ottimo campionato a Catania, e sia il gioco che i risultati cambiarono: ai viola arrivarono infatti giocatori come Gonzalo Rodriguez e Borja Valero, oltre a Gianni Vio che già curava le situazioni su palla inattiva a Catania con Montella, e i viola conclusero la stagione al quarto posto. Stesso piazzamento anche nella stagione seguente e poi nella 2014-15, alla fine della quale però l'Aeroplanino venne esonerato.

Sampdoria

"Dopo un anno di incarico di CT della Serbia, Mihajlovic riprese ad allenare in Serie A: stavolta a chiamarlo fu la Sampdoria, squadra nella quale aveva giocato quattro stagioni da calciatore. Subentrò a Delio Rossi nel novembre del 2013, raccogliendo la squadra in penultima posizione e, più o meno come aveva fatto a Catania, portandola a salvarsi con largo anticipo chiudendo al 12° posto. Con lui fecero una buona stagione Éder e Gabbiadini, i quali (soprattutto il secondo) si misero nuovamente in mostra l'anno dopo.

"Nella stagione 2014-15 infatti, oltre alla buona stagione dei due attaccanti citati (per Gabbiadini solo la prima parte, a Gennaio andò a Napoli), la squadra diede prova di un'ottima organizzazione difensiva e fu una delle rivelazioni del campionato, centrando il settimo posto e con esso la qualificazione ai preliminari di Europa League. A giugno, infine, il tecnico lasciò la squadra blucerchiata per andare al Milan.

"L'anno dopo, in seguito a un avvio di stagione tutto sommato non male di Zenga – almeno in termini di risultati – ma pesantemente condizionato dall'eliminazione nei preliminari di Europa League per mano del Vojvodina, venne chiamato Montella sulla panchina doriana. Seguì una breve crisi di risultati, e solo nel seguito della stagione, pur con la squadra orfana anche di Éder passato all'Inter a gennaio, i blucerchiati riuscirono a trovare una loro idea di gioco e a centrare una sofferta salvezza chiudendo al 15° posto. A fine stagione si concluse così la sua breve esperienza alla Sampdoria.

Milan

"La stagione di Mihajlovic al Milan è stata abbastanza controversa: prima un inizio deludente, poi il cambio di modulo e la sostituzione del portiere titolare, Diego Lopez, con il sedicenne Donnarumma. Da quel momento i risultati migliorarono leggermente, ma senza mai decollare e con una altalena di risultati che costrinse i rossoneri a rimanere sempre attorno alla sesta posizione in campionato, con l'unica soddisfazione di aver centrato la finale di coppa Italia. A poche giornate dalla fine Mihajlovic venne sostituito da Brocchi, ma il risultato non fu dei migliori: il Milan perse sia la finale che il sesto posto, l'ultimo utile per arrivare in Europa.

"E così, dopo la parentesi di Brocchi, ecco arrivare Montella. Ancora l'aeroplanino che atterrà su una squadra che è stata di Mihajlovic. In questo caso, saprà fare meglio del suo predecessore o lo farà rimpiangere? La prossima stagione ci darà la risposta.

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