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Il disorientamento tattico del Milan e di Higuain

Analizziamo i problemi tattici e psicologici del Milan di Gattuso, che hanno portato alla brutta sconfitta di Napoli.

Massimo Angelucci

"Il Milan ha steccato il debutto in Campionato contro il Napoli e in quel di Milanello si stanno già valutando eventuali cambiamenti negli schemi tattici di Mister Gattuso. Difatti, malgrado gli azzurri guidati dal nuovo tecnico Carlo Ancelotti abbiano dei meriti enormi sulla rimonta compiuta sabato sera al San Paolo, soprattutto grazie ad Allan e Zielinski, è innegabile come i rossoneri ci abbiano messo del proprio per perdere un match che li vedeva avanti di due goal al 50', per via delle marcature di Bonaventura e Calabria.

MILAN: IL MOTIVO DELLA DÉBÂCLE CONTRO IL NAPOLI

"A costare carissimo al Milan è stato il calo di concentrazione, dovuto forse alla paura avvertita subito dopo il goal del provvisorio 1-2 di Zielinski, sintomo questo di una tenuta mentale non al top. Questo fatto si può tranquillamente provare con i dati statistici della gara: nel primo tempo il Milan aveva un baricentro molto basso, 41,19 metri, mentre nel secondo si è registrato un baricentro di 48,17 metri. Ciò dimostra come il tema della partita fosse chiaro agli uomini di Gattuso, ossia lasciare al Napoli il pallino del gioco e cercare di fargli male nelle ripartenze. In virtù di ciò, il Milan appariva schierato con il 4-5-1 in fase di non possesso e il 4-3-3 in fase di possesso palla.

"Tale copione aveva funzionato benissimo fino al goal dell'1-2 quando, a causa forse dello spavento di una possibile rimonta, il baricentro si è alzato per un Milan che a quel punto ha cercato di essere forse più propositivo. Così facendo però, si è consegnato nelle mani del Napoli che senza alcuna pietà ha potuto colpire negli spazi larghi.

MILAN: LA SOLITUDINE DI HIGUAIN

"Un altro motivo che ha portato poi alla sconfitta del Milan è stato sicuramente l'isolamento di Gonzalo Higuain, fischiato anche questa volta per l'intera partita dai tifosi napoletani: basti pensare che il numero 9 rossonero ha toccato solo 31 palloni in 90 minuti. Per tale ragione, oltre a dover intervenire sula testa dei giocatori, Gattuso dovrà trovare al più presto una soluzione per servire a dovere la punta argentina che rappresenta di sicuro un terminale offensivo affidabilissimo, ma a patto che gli si diano i palloni giusti per portare nella Milano rossonera goal e punti, necessari per la qualificazione alla prossima Champions League.

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