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Coronavirus, Malagò: “Non si risolverà in tempi brevi. E sul giocare a porte chiuse…”

Giovanni Malagò, ha parlato dell'ipotesi di giocare a porte chiuse ma non è così ottimista sui tempi di ripresa regolare del campionato.

Patrizia Monaco

"Sono tante le ipotesi circolate in queste ore sulle soluzioni da adottare per garantire il proseguimento del campionato di Serie A e, allo stesso tempo, la sicurezza per la salute di tutti. Se solo nella giornata di oggi sono state rinviate quattro gare, risulta impossibile non chiedersi cosa accadrà nei prossimi giorni, quando avranno luogo anche le partite inerenti le competizioni europee che vedono coinvolte alcune squadre italiane. In particolare, mancano soltanto quattro giorni a Inter-Ludogorets, match di ritorno dell'Europa League che dovrebbe essere giocata a San Siro e quindi in un territorio maggiormente a rischio.

CORONAVIRUS, LE DICHIARAZIONI DI MALAGò

"Tra le ipotesi che si sono fatte più largo in queste ore c'è quello di disputare le partite a porte chiuse oppure in stadi neutri, e quindi al di fuori dei territori a rischio. A tal proposito, sono arrivate le dichiarazioni di Giovanni Malagò, presidente CONI, ai microfoni di Skysport:

""Il mondo dello sport deve essere allineato con il governo. Noi parliamo del calcio, ma ci sono anche altre manifestazioni coinvolte.

"La questione porte chiuse è stata presa in considerazione, ma ci sono alcune problematiche: la prima è la questione biglietti venduti e farsi carico del rimborso, poi c'è un problema serio di ordine pubblico nel momento in cui determinate persone si spostano comunque verso lo stadio. Le forze dell'ordine sono impegnate anche in altre cose ed è chiaro che non dipende solo da noi".

""Ci sono degli interessi primari, tra cui la salute, che non coinvolge solo la persona che va allo stadio. La salute è l'interesse primario, ci si augura di migliorare la situazione il prima possibile. Non c'è una regola o una certezza, l'obiettivo è quello di ristabilire tutto in tempi brevi, ma non brevissimi".

""Chiaramente è problematico incastrare i vari calendari, l'inter rischia di trovare il primo mercoledì libero alla fine di maggio. Si naviga a vista, non si sa l'Inter come e quando prosegua nelle sue competizioni europee. Poi c'è l'Europeo, i calciatori devono fare la preparazione, insomma dobbiamo aggiornarci di nuovo".

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