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Bologna, col 4-3-3 un passo indietro a livello di gioco

Contro la Fiorentina Inzaghi ha proposta per la prima volta dall'inizio il 4-3-3, ma i risultati non sono stati quelli sperati

Redazione Fantamagazine

Inizia ad avvicinarsi la fine del primo quadrimestre scolastico (e di campionato) e ai genitori vengono consegnati i classici pagellini: "maestra, come sta andando quest'anno mio figlio Filippo ? Guardi si applica, ma non ottiene i risultati sperati ad inizio anno...però può sempre consolarsi con Simone!". A tal proposito, per dare una sterzata di rendimento ai felsinei, a Santo Stefano è prevista Bologna - Lazio e chissà se per l'occasione la famiglia Inzaghi riuscirà a sedersi con i piedi sotto la stessa tavola tutta insieme sotto le due torri.

Diamo meno importanza alle prime partite nelle quali la squadra era ancora in fase di rodaggio e stava cercando un'identità, che sembrava aver trovato nelle partite con Roma e Udinese, ma che poi ha perso e ritrovato a tratti in modo altalenante. Il continuo cambio di interpreti e moduli può essere sicuramente uno dei primi motivi di questo sali e scendi: "Filippo, è meglio sbagliare con la propria testa che non copiare dai tuoi compagni" il consiglio della maestra mentre passa tra i banchi di scuola, consapevole che alcuni di questi saranno giornalisti e dare informazioni sbagliate sarà la loro fonte di guadagno.

Filippo ha spesso ribadito che per lui non esistono moduli che ti fanno vincere sempre, ma nella sua testa ad inizio anno era ben definito un 3-5-2 con la possibilità del passare al 4-3-3 solo a gara in corso per recuperare il risultato o cercare il gol vittoria, come accaduto con l'Udinese o con il Chievo ad esempio. Domenica con la Fiorentina si è visto il 4-3-3 sin dall'inizio, con una squadra che ha dovuto riniziare da capo e capire come stare in campo con questo modulo sin dall'inizio e non come successo in passato nei minuti finali, quando le squadre sono allungate e gli schemi erano un po' saltati.

BOLOGNA, CHE PASSO INDIETRO A LIVELLO DI GIOCO!

Il passo indietro a livello di gioco si è visto: Benassi stando molto largo ha dato rogne alla corsia di sinistra felsinea con un Mattiello che era rientrato da poco da un infortunio e in palese difficoltà, causa che ha portato sia Svanberg che Poli ad abbassarsi spesso in aiuto alle marcature su Benassi e Chiesa , creando difficoltà nelle ripartenze con un generoso Orsolini che spesso ha ripiegato in difesa, anche in maniera decisiva. Ma quando la palla arrivava a Pulgar per fare regia si evidenziava la difficoltà nel trovare l'uomo libero per dare il via alla manovra offensiva. Il risultato è stata una squadra che lotta, combatte, ma brutta da vedere e con difficoltà nel giocare il pallone. Nel secondo tempo fuori Svanberg, dentro Krejci e si passa al 4-4-2 per cercare di ammortizzare meglio le giocate larghe , nuovo modulo mai utilizzato in precedenza e con il 4-3-3 spariscono anche le poche occasioni del Bologna viste nel primo tempo con Orsolini e Poli sopratutto.

Ora ci saranno Sampdoria ed Empoli in trasferta ed è tempo di portare punti ed essere concreti, saranno forse le ultime occasioni per il piccolo Filippo per trovare una vittoria in trasferta che non arriva da quasi 1 anno, la dirigenza è attenta, per gennaio sono pronti gli interventi, ma ora bisogna fare con quello che c'è a disposizione e saranno fondamentali queste prove, sperando che Inzaghi continui a portare avanti le sue idee, quelle che fino a ieri ha trasmesso alla squadra.

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