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Milik, numeri a confronto: il bomber di razza alla corte di Ancelotti

Con quattro gol segnati nelle ultime tre gare, Arkadiusz Milik è tornato ad essere il faro dell'attacco del Napoli e l'uomo in più di Carlo Ancelotti.

Patrizia Monaco

"In Polonia esiste un detto secondo cui "to niemożliwe, ze coś jest niemożliwe", ovvero "è impossibile che qualcosa sia impossibile". Questo deve essersi ripetuto ripetuto, più volte nella propria testa, Arkadiusz Milik, l’attaccante polacco che nelle ultime due settimane si è preso sulle spalle il Napoli di Carlo Ancelotti. Il detto polacco non è sicuramente tra i più originali ma ben riesce a descrivere lo spirito che ha permesso al numero 99 azzurro di rendere possibile quello che a molti appariva impossibile: ne è stato un perfetto esempio il gol contro l’Atalanta, arrivato negli ultimi attimi di gara, ma anche quello di domenica contro il Cagliari, giunto allo scadere della partita quando il centravanti ha messo a segno la punizione decisiva che ha permesso al Napoli di portare a casa tre punti importantissimi.

"Tra queste due gare, c’è stata poi la doppietta contro il Frosinone ma soprattutto l’impresa sfiorata contro il Liverpool: se non fosse stato per un prodigioso intervento di Alisson, Milik sarebbe riuscito a rendere possibili i sogni di milioni di tifosi azzurri ma purtroppo per i miracoli il classe '94 non si è ancora attrezzato (ma ci sta lavorando, sicuramente).

MILIK SI RIPRENDE LA FIDUCIA DI TIFOSI E FANTALLENATORI

"Quello attuale rappresenta un periodo di rivincite e riscatti personali per Milik, definito addirittura un “purpo” da qualche miscredente durante un inizio di stagione fatto di luci ed ombre, inevitabili conseguenze di una gestione ancellottiana che ha portato i tre attaccanti del Napoli a vivere un periodo di gloria a testa: il primo a goderne fu Insigne, seguito poi da Mertens, mentre ora è il momento dell’exploit di Milik, pronto a riprendere in mano l’attacco partenopeo in campionato, con l’obiettivo di non perdere il passo a dir poco alieno della Juventus.

"Questo è il sogno di Milik, da sempre apprezzato e stimato da Carlo Ancelotti, in una stagione che sembra rappresentare l’occasione attraverso cui il polacco potrà finalmente dimostrare tutto il proprio valore: sì perché, se è vero che le sue doti tecniche rimangono note e indiscutibili, è pur vero che con la maglia azzurra il polacco non è mai riuscito ad esprimersi con continuità. Ad impedirglielo sono stati soprattutto i due infortuni accorsi nei primi due anni della sua avventura a Castel Volturno: nel 2016, dopo un buon esordio, la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro lo ha costretto a rimanere lontano dal campo di gioco per ben quattro mesi. Una volta rientrato, ha invece dovuto fare i conti con l’esplosione di Mertens nel ruolo di falso nove, rimanendo così in panchina in numerose occasioni.

"Nella stagione successiva, nella gara contro la Spal, a fare crack fu il ginocchio destro e Milik dovette rimanere fermo fino allo scorso mese di marzo, quando poi rientrò lentamente nelle rotazioni di mister Sarri.

MILIK , FANTAMEDIE A CONFRONTO

"Adesso, però, Milik ha saputo lasciarsi tutto alle spalle, tornando a contribuire in maniera netta e positiva all’avventura del Napoli in Italia e in Europa. La squadra partenopea non può fare a meno di lui e, a tal proposito, i numeri parlano chiaro: otto gol messi a segno finora (quattro nelle ultime tre gare) ed una fantamedia di 7,96 lo rendono quel bomber di razza per cui De Laurentiis sborsò oltre 30 milioni di euro due anni fa, prelevandolo dall'Ajax.

"Nella stagione 2017-2018, le presenze furono appena 12 con ben 5 gol messi a segno (quattro nelle settimane post-infortunio) ed una fantamedia di 7,29, mentre in quella 2016-2017 le presenze furono 10 con 5 gol segnati ed una fantamedia di 7,65. Insomma, alla faccia di chi lo considerava un “purpo”, Milik ha sempre dimostrato il proprio valore se messo nelle condizioni di farlo. Con una media strabiliante si sta lentamente riprendendo ciò che gli spetta, il rispetto dei tifosi in primis e poi l’affetto e la fiducia dei tanti fantallenatori che in sede d’asta hanno scelto di puntare su di lui, approfittando dello scetticismo generale per andare a pagare “poco” un giocatore che invece avrebbe poi reso “tanto”, come stiamo avendo modo di constatare nelle ultime settimane.

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