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Inter, Eriksen può diventare “il Dybala” di Conte: la strategia del tecnico nerazzurro

TURIN, ITALY - MARCH 08:  Christian Eriksen of FC Internazionale in action during the Serie A match between Juventus and FC Internazionale played behind closed doors at Allianz Stadium after the Italian Government has issued a list of new guidelines to help stop the spread of the Coronavirus COVID-19 on March 8, 2020 in Turin, Italy.  (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images)

L'ex Tottenham sarà fondamentale nel futuro della formazione nerazzurra.

Mario Ruggiero

"L'approccio con il campionato italiano non è stato dei migliori. Arrivato a gennaio dal Tottenham, Christian Eriksen ha racimolato quattro presenze in campionato con la maglia dell'Inter (otto considerando Coppa Italia ed Europa League con un goal ed un assist, ndr) senza brillare particolarmente. Ma la qualità e l'estro del fantasioso trequartista danese non sono mai stati messi in discussione. Conte, soprattutto in questa parte di stagione, lo utilizzerà come jolly in gara in corso per spaccare le partite. Il tecnico pugliese ha già in mente una strategia per stimolare l'immensa classe del calciatore classe 1992.

IL PIANO DI CONTE

Come si legge su La Gazzetta dello Sport, Antonio Conte ha una strategia precisa per valorizzare il talento cristallino dell'ex Tottenham: “Per l’esordio in nerazzurro, a Udine, il tecnico, complice l’emergenza, ha apparecchiato un 3-4-1-2 per consentire a Eriksen di abitare il monolocale da trequartista, senza brillare. E quando si è trovato a recitare da interno nel 3-5-2, con troppo campo da scalare, è andata anche peggio, così che la partita chiave con la Lazio l’ha iniziata in panchina. Lo ritroveremo riserva anche alla ripresa del campionato. Non per una bocciatura. Conte ha riportato l’aereo nell’hangar della Pinetina per lavorarci sopra e adeguarlo ai parametri del calcio italiano. Una parola su tutte: intensità. Eriksen potrà tornare a volare quando avrà nel motore l’intensità d’azione che richiede il nostro campionato (e ancora di più il calcio di Conte) e quando avrà le conoscenze per rendersi utile anche senza palla. La rieducazione durerà fino al prossimo campionato. Solo allora vedremo l’Eriksen di Conte. Se c’è uno specialista in queste operazioni è proprio Antonio".

"La Rosea, nella penna di Luigi Garlando, prosegue: "Alla sua prima Juve, frenò l’inserimento di Vidal finché vigeva il 4-2-4, lo fece debuttare col 4-3-3 per poi farlo esplodere con il 3-5-2. Cucinò con calma anche il lancio di Pogba che poi preferì a Marchisio senza problemi. Farà lo stesso anche con Eriksen: pazienza e lavoro. Ma non vuol dire tenerlo chiuso nell’hangar. Per ora darà il cambio a Sensi e nei finali di partita metterà a disposizione la sua arte sulla trequarti e nei calci da fermo che può spendere anche in condizione precaria, come ha dimostrato col Ludogorets. In un contesto di stanchezza, afa e partite ravvicinate, la magia tecnica del danese può spaccare. Eriksen può essere il Dybala di Conte. In futuro sarà di più. Se avrà assorbito l’intensità che serve, immetterà qualità nel 3-5-2. Altrimenti Conte avrà il tempo per costruire attorno alla sua eccellenza tecnica un’Inter diversa, come fece con Pirlo che decollò quando si ritrovò spalleggiato dai due mediani nel 3-5-2. Per Eriksen potrebbe mettere a punto il 3-4-1-2, abbozzato in tutta fretta a Udine. Ma a quel punto sarebbe un trequartista dinamico e intenso, quasi alla Vidal. In un modo o nell’altro, comunque Conte ci conta”. 

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