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I 5 tipi di fantacalcista davanti alla sosta nazionali

Perché quando il campionato si ferma non siamo tutti uguali...

Nicolò Premoli

Ci siamo. E' giunta Pasqua con il suo carico di uova - naturalmente con tanto di sorpresa nonostante un'età entrata già da un pezzo in doppia cifra - l'orologio che fa un salto in avanti di un'ora ed il campionato che si ferma. La Serie A riprende fiato dopo turni infrasettimanali incastrati qua e là, giornate infinite che prendono il via giovedì e si chiudono soltanto lunedì alle 21. Ma la sosta non è uguale per tutti. Non la è mai stata e mai la sarà. Ecco cinque tipi di fantacalcista alle prese con il campionato che va in vacanza. E con le nazionali che prendono il suo posto.

#5: lo scaramantico

Solitamente può vantare in rosa almeno dodici giocatori convocati in altrettante rappresentative sparse per il globo. Per questo motivo già da una settimana lo scaramantico è alle prese con riti propiziatori finalizzati a cagionare ai suoi convocati influenze pre-imbarco tali da scongiurare gli impegni con le rispettive nazionali. Inutile dire che ogni rito finirà con un buco nell'acqua ed almeno sei dei dodici convocati torneranno con qualche acciacco.

#4: il fortunato

Fortunato non tanto per la posizione occupata nella classifica della sua Lega (potrebbe essere infatti primo come ultimo) ma per l'immunità assoluta alle convocazioni in nazionale dei suoi giocatori. Il fortunato vede quindi nella sosta un'oasi nel deserto dove assistere al recupero di infortunati cronici. Un'oasi che però ben presto si dimostra unmiraggio. Perché dietro all'illusione di recuperare bomber e l'ultimo difensore necessario per il modificatore si nasconde la dura realtà di molestissime amichevoli in famiglia che terminano di solito con almeno dieci feriti.

#3: quello che non se l'aspettava

E per tutta settimana ha cercato in rete informazioni utili per la formazione del sabato incappando però in liste convocati dalla dubbia utilità. Quello che non se l'aspettava reagisce decisamente male alla notizia della pausa nazionali. Magari era pure in striscia positiva da almeno cinque giornate e non ci voleva, non bisognava proprio fermarsi adesso. Solitamente viene ritrovato da qualche amico il sabato chiuso in camera con una bozza di formazione sullo schermo e la depressione al pensiero di una domenica senza Diretta Gol.

#2: quello a cui segnano solo in nazionale

Il campionato si ferma, i pianti no. Quelli non conoscono soste o sbandamenti. In ogni Lega che si rispetti c'è sempre quello a cui segnano soltanto in nazionale. Una figura leggendaria che, con un'amnesia decisamente selettiva, dimentica in fretta e furia i bonus portati a casa dai suoi nazionali in campionato ma che ricorda con tanto di dettaglio cronometrico ogni gol segnato durante amichevoli e qualificazioni per mondiali ed europei. E, naturalmente, si lamenterà del suo triste destino con pianti disperati sul gruppo Whatsapp di riferimento.

#1: il veterano

Temprato da stagioni e stagioni nelle quali la Coppa d'Africa aveva falcidiato la sua formazione nel bel mezzo del campionato, il veterano guarda ormai alla sosta nazionali con una punta di indifferenza. Come un disagio momentaneo facilmente (o quasi) superabile. Salvo naturalmente clamorosi infortuni che prendono il savoir faire direttamente sulla tibia. Talvolta il veterano si lascia pure prendere dallanostalgia e ricorda con una vena di orgoglio quei giocatori che vestono la maglia della nazionale e che proprio da lui erano stati scoperti nell'asta di settembre di chissà quanti anni prima. Poco importa se quel giocatore si chiama Pellé ed in serie A ha segnato pure meno di Gasparetto.

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