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5 conseguenze al gol di Dzeko: quando un +3 vale molto di più

Il gol del bosniaco apre scenari del tutto nuovi. E riaccende speranze sopite...

Nicolò Premoli

«Venerdì Dzeko sarà titolare»

(Spalletti in conferenza stampa)

Correva il giovedì, un giovedì diverso dal solito con quella formazione da consegnare per un turno lunghissimo. Infinito se si pensa all'attesa per il martedì, per i risultati ufficiali. Spalletti però aveva acceso una speranza per chi temeva con tutto sé stesso di dover giocare in dieci. Dzeko, titolare. Con la Roma impegnata in una trasferta decisamente alla portata. Due parole che facevano la differenza nel marasma di ballottaggi, preghiere e imprecazioni. Doveva essere l'occasione del riscatto dell'attaccante. L'ennesima per dimostrare di non essere un pacco pagato più dell'oro. Il gol del bosniaco contro il Carpi però non può restare senza conseguenze: ecco alcuni degli effetti causati da un +3 atteso da mesi e mesi. Tra maledizioni scagliate e tagli in preda ad una crisi di nervi.

# 1: aumento esponenziale del tasso di volgarità

Roba che Miley Cyrus a confronto è casta e pura. Spalletti vi aveva avvisato. Ma leggendo il nome di Dzeko non eravate così sicuri di voler rischiare un altro cinque. Magari lo avete messo secondo panchinaro nel 5-4-1 schierato per sopperire alla mancanza assoluta di attaccanti titolari. Non ci avete creduto fino in fondo e Dzeko vi ha puniti, colpiti alle spalle dopo le decine di giornate spese a maledirlo per il 50% del budget speso a settembre. Non vi resta che piangere rosicare. E coccolarvi Pavoletti ottenuto proprio nello scambio con il bosniaco.

# 2: esultanza incontrollata stile Caressa

In campo non c'era la nazionale e neppure un mondiale da vincere. Ma per voi, ardimentosi e folli possessori di Dzeko, quel Carpi-Roma significava molto più della finale di Berlino. Metterlo titolare vi aveva regalato un giovedì insonne ma vedere il suo gol ed un'esultanza alla Totti ha scatenato il Caressa che c'era in voi. Inutile dire che le vostre urla erano forse più intonate della seconda voce degli Zero Assoluto.

# 3: il Leicester vince la Premier

Ranieri: l'eterno secondo per eccellenza, un allenatore a cui è sempre mancato il guizzo per ottenere qualcosa in più di una semplice medaglia d'argento. Ora che Dzeko ha finalmente gonfiato la rete molto probabilmente anche Ranieri, comunque andrà la sfida contro l'Arsenal, potrà festeggiare lo scudetto con il Leicester con qualche mese d'anticipo. Senza preoccuparsi minimamente di cabala e precedenti poco fortunati. Ormai la vittoria della Premier è quotata 1:1.

#4: uscita dalla friendzone

Tutti abbiamo un'amica un po' particolare. Qualcosa in più di una semplice ragazza con cui passare un'oretta davanti ad un caffè. Proprio quell'amica che però non vuole saperne di andare oltre, di fare il passo in più verso cena e film a casa. Dopo il gol di Dzeko però potreste avere qualche speranza in più, nonostante il 5,5 dell'oroscopo Gazzetta. Se il numero 9 giallorosso è uscito dalla crisi anche voi potreste uscire dalla friendzone: occhio soltanto a non fare il passo più lungo della gamba e ritrovarvi con ciuccio alla mano.

#5: Gomez vince la Scarpa d'Oro

Mario Gomez. Un altro di quegli attaccanti pagato a peso d'oro con la certezza granitica di almeno una ventina di +3 a fine stagione. Un attaccante a cui Dzeko ha preso parecchia ispirazione nel vano tentativo di fare anche peggio dell'ex giocatore viola. Il gol del bosniaco però apre nuove orizzonti anche per il bomber tedesco. La prossima stagione sarà sicuramente quella giusta per la conquista della Scarpa d'Oro, il premio riservato al miglior marcatore europeo. Dopotutto ce l'ha fatta pure Forlan...un altro di quei giocatori maledetti e stramaledetti. Lasciati in panchina proprio nel momento giusto. O tagliati per un Meggiorini qualsiasi.

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