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Udinese, Nicola e il graduale passaggio dal 3-5-2 al 4-4-2

Davide Nicola approfitta della pausa nazionali per plasmare l'Udinese secondo i propri schemi di gioco e valuta una graduale trasformazione tattica.

Patrizia Monaco

"Non siamo ancora giunti al giro di boa di questo campionato di Serie A, eppure tante squadre hanno già scelto di rivoluzionare la situazione in panchina nella speranza di svoltare in positivo la stagione prima che sia troppo tardi. Tra queste c'è anche l'Udinese che, dopo essere stato guidato dallo spagnolo Velazquez, è stato affidato in questi giorni a Davide Nicola.

"Il ct bianconero è una vecchia conoscenza del nostro calcio, artefice della miracolosa salvezza del Crotone nel 2017. Dopo essere stato scaricato dai calabresi, Nicola torna così a guidare una squadra in Serie A e già durante questa pausa ha avuto la possibilità di allenare i calciatori rimasti a Udine, iniziando così a plasmare la squadra secondo i propri schemi di gioco.

NICOLA, UN LENTO PASSAGGIO DAL 3-5-2 AL 4-4-2

"L'idea, almeno in partenza, potrebbe essere quella di iniziare la rivoluzione in maniera lenta, continuando ad utilizzare il modulo prescelto da Velazquez, il 3-5-2: rimarrebbe così la difesa a 3 con Opoku, Ekong e Nuytinck, un centrocampo "affollato" da Ter Avest e Larsen nel ruolo di esterni, Fofana e De Paul impegnati da mezzali e Mandragora responsabile della regia.

"A scalpitare, in quel caso, sarebbero Samir e Wague per la difesa e Behrami e Barak per quanto riguarda il centrocampo. In attacco, infine, agirebbero Pussetto e Lasagna, con Vizeu e Teodorczyk (attualmente infortunato) pronti a mettere in difficoltà il mister.

"Pian piano, l'allenatore potrebbe tornare a schierare uno dei suoi moduli prediletti, ovvero quel 4-4-2 che vedrebbe uno tra Machis, D'Alessandro e Pussetto agire da esterno di centrocampo, con Teodorczyk (o De Paul) pronto a sostenere Lasagna in attacco. In questo caso la difficoltà per Nicola riguarderebbe soltanto la gestione dei tanti difensori e dei numerosi centrocampisti a disposizione, mentre in attacco i nomi sono pressoché contati e non ci sarebbe troppa indecisione in fase di scelta.

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