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Sampdoria, Walter Sabatini: “Giampaolo è troppo chiuso, Gerson non arriva”

ll nuovo direttore tecnico in una lunga intervista parla della sua nuova avventura alla Sampdoria ma dà alcune indicazioni anche sulla nuova Roma.

Francesco Spadano

"Dopo le esperienze con Inter e Roma, Walter Sabatini è ora il nuovo direttore dell’area tecnica della Samp di Massimo Ferrero.  Si è raccontato al "Corriere dello Sport" ed ecco alcuni importanti passaggi della sua intervista:

"- Contratto annuale con la Samp?

“Sì, certo. Il problema è che non riesco mai a finire un incarico. Questo con la Samp lo voglio portare in fondo. La gente non dice che le mie sono scelte di libertà lavorativa, che perdo soldi e privilegi, ma che sono inaffidabile”.

"- Eri sincero quando hai fatto tutti quei complimenti a Giampaolo?

“Certo. Però, lo devo correggere. Deve derogare sui comportamenti. È troppo chiuso. Gli ho scritto: “Il tuo calcio è come in cinema d’essai, bello ma intransigente. Non ce lo possiamo permettere”. Deve imparare ad essere più capiente. Così mi riduce troppo la scelta dei giocatori”.

“Mi ha sbalordito Kolarov. Non mi aspettavo trovasse ancora la voglia di correre sulle fasce. Ma lui è come Strootman, un guerriero invincibile. Pastore è un figlio mio, gli dico quello che voglio. Nel primo anno al Paris ha fatto cose inenarrabili, poi si è seduto. Lo sa anche lui e gliel’ho detto in privato. Ma è un genio del calcio e ha orgoglio argentino. A Roma vi farà divertire”.

"- Strootman tornerà mai quello di prima?

“Non toccatemi Strootman, è il mio eroe e lo sarà sempre. Perché si gioca calcio tutta la settimana, non solo la domenica”.

“Stravedo per Kluivert, una grande operazione. Forte anche il francesino dietro. Si stanno strutturando per essere forti a oltranza. Secondo me Alisson andrà via per 70 milioni al Chelsea. A quelle cifre un portiere si vende. Altrimenti devi essere in grado di sopportare un rinnovo del contratto a 5,6 milioni netti. Non mi sembra il caso della Roma”.

"- Gerson te lo porti alla Sampdoria?

"No. Qualche segnale l’ha dato ma è un giocatore indolente. Non ha capito che deve sfruttare le sue enormi qualità fisiche. Non sfida mai l’avversario, si accontenta. Gli dicono di giocare semplice ma esagera. Una volta gli ho scritto: “Mi corri in verticale con la palla e mi dribbli un uomo una volta ogni tanto?”.

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