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Frosinone, Stirpe a tutto tondo: ”Vi dico la verità su Aina, Danilo e Cornelius. Campbell? Deve ambientarsi”

Lunga conferenza stampa del presidente giallazzurro, che ha parlato degli scenari futuri della società e di alcuni obiettivi di mercato sfumati

Claudio Cutuli

"Il presidente del Frosinone Stirpe è intervenuto nella sala conferenze del nuovo stadio, spiegando alla stampa alcune scelte prese in estate. Non sono mancate le domande sul futuro e sulle difficoltà palesate in questo inizio di stagione. Ecco le dichiarazioni salienti rilasciate quest'oggi.

FROSINONE, LE PAROLE DI STIRPE

"Sulla presidenza in caso di Serie B: "In caso di retrocessione non faro più il presidente, la società sarà riorganizzata in altro modo. Ci saranno degli sconti per abbonati e sponsor di quest'anno che vorranno confermare il loro impegno, ma lascerà la società in mano ad altri''.

"Su Citro e la diatriba con il Palermo:''Citro non indosserà mai più la maglia del Frosinone anche se ha ancora due anni di contratto con noi''.

"Sulle difficoltà di inizio stagione: "Dal 16 al 26 giugno ci siamo dovuti solo preoccupare del risultato di Frosinone-Palermo in tribunale. Siamo partiti nettamente in ritardo rispetto ad altre squadre in lizza per la salvezza. Arrivati all'8 luglio, a stagione iniziata, tre pilastri come Gori, Daniel Ciofani e Paganini non erano ancora a disposizione causa lunghi infortuni. Abbiamo ceduto solo chi non sarebbe stato titolare in Serie A. L'infortunio di Dionisi ci ha dato il colpo di grazia. Non solo: per scelta autonoma non rinnoviamo i contratti ai giocatori che hanno piu di 30 anni, vedi Matteo Ciofani o Terranova, che erano in scadenza ed hanno avuto offerte importanti e contratti prolungati e sono tornati in cadetteria''.

"Su alcuni obiettivi mancati: ''Aina lo abbiamo fatto conoscere noi al Torino, Non è venuto a Frosinone per una valutazione del suo procuratore. Lucas Perez, siamo stati due mesi dietro a lui ma poi è arrivato il West Ham che ha offerto la luna. Abbiamo trattato anche Danilo e Silvestre, ma oltre loro tanti altri giocatori non sono venuti da noi per motivi di piazza ed appeal''.

"Sul budget di mercato: ''Noi abbiamo iniziato in ritardo, non è stato semplice. Siamo riusciti solo al 60% a centrare i nostri obiettivi. La SPAL solo quest'anno ha potuto comprare Petagna a certe condizioni, l'anno scorso non avrebbe potuto. Ho chiamato Sartori chiedendo Cornelius, ma valeva quanto un quarto del bilancio dei ricavi del Frosinone. Non avevamo i soldi per prendere giocatori di questo tipo''.

"Su una possibile vendita della società:''Oggi il Frosinone si può vendere, c'è qualcosa di concreto da offrire ad un investitore. Nel caso in cui dovessi stancarmi subito chiamerei i due migliori advisor e gli chiederei di trovare due soci migliori, ma per ora non è una mia intenzione. Io faccio un ragionamento: se non viene meno un patto per cui si è costruito questo, ovvero la crescita fuori dal campo, io non prendo in considerazione nessuna ipotesi alternativa. Se dovessi mettere i soldi ma da un lato non frega niente a nessuno e interessano solo i risultati, allora ci penso due volte a fare certi investimenti. Questa è la valutazione definitiva''.

"Sulla voglia di salvarsi: ''Cuore e voglia di vincere è una condizione necessaria, ma spesso non sufficiente, per salvarci. Tre anni fa non ci mancavano queste qualità, però ci mancava la tecnica e la forza fisica. Ripetere il progetto di tre anni fa era complicato e volevamo fare qualcosa di diverso per non prendere in giro i tifosi. Bisognava cambiare per innalzare il tasso tecnico. I risultati non ci danno torto per me, tutti quelli che abbiamo tolto forse stentavano a giocare anche in Serie B. Se uno come Campbell arriva qui in un certo modo, dopo il Mondiale e appena 6 giorni di preparazione, si deve ambientare e rimettere a posto fisicamente prima di dare giudizi. Poi si è fatto male alla caviglia, Gli uomini non sono macchine, diamogli almeno 6 mesi e poi vediamo se non è all'altezza della A''.

"Sulla validità del progetto:''Abbiamo i dati sui Social e sulla comunicazione siamo la prima società in Italia sotto questo punto di vista. Noi, una buona parte di questi problemi, sono il frutto della mancata vittoria contro il Foggia. Probabilmente avremmo avuto più tempo per fare qualcosa di meglio. Poi siamo stati bravi a riproporci per i playoff e vincerli. Anche dal punto di vista degli accadimenti non è stato semplice per noi''.

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