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Professione: Centravanti del Napoli

Dalla stagione 2010-11 chi occupa il ruolo di centravanti della squadra partenopea sembra avere dei superpoteri realizzativi.

Redazione

La grande vena realizzativa di un centravanti può far svoltare la stagione della sua squadra. Può fare la differenza tra una salvezza o una retrocessione, tra un piazzamento in Champions o in Europa League se non addirittura trascinare la propria squadra alla conquista dello scudetto. In questi ultimi anni il Napoli, pur cambiando per 3 volte centravanti titolare (4 se consideriamo l’avvicendamento Milik-Mertens), è sempre riuscito a mettere il proprio centravanti nelle zone più nobili della classifica marcatori.

Il Napoli ha rimesso piede in serie A nella stagione 2007-08, dopo anni bui tra serie B e l’allora serie C. I primi 3 campionati portano a due qualificazioni alla Coppa Uefa/Europa League. Complici i flop di Denis e Quagliarella e, uno Zalayeta a fine carriera, il top scorer del triennio 2007-2010 è Marek Hamsik, un centrocampista, che mette a segno 30 goal in serie A (9 il primo e il secondo anno e 12 il terzo).

Cavani

Nell’estate del 2010, proveniente da Palermo, arriva Edinson Cavani. Il suo arrivo passa quasi sottotraccia, non ha il pedigree del grande attaccante e sembra destinato al ruolo di riserva di Quagliarella. L’uruguagio in carriera aveva messo a segno al massimo 14 reti, nella stagione 2008-09. A fine mercato, però, Quagliarella viene ceduto alla Juventus e quindi Cavani acquisisce i gradi di titolare.

La prima stagione del Matador è fulminante; va a segno dopo 7’ nella gara d’esordio e segna 5 reti nelle prime 5 giornate.  A fine stagione saranno 26 le marcature, che gli varranno il secondo posto in classifica marcatori alle spalle di Totò Di Natale. L’anno successivo le marcature sono un po’ di meno, complice anche una stagione sfortunata del Napoli in campionato, infatti “El Matador” realizza 23 reti chiudendo al terzo posto in classifica marcatori dietro a due mostri sacri come Ibrahimovic e Milito. In estate il Napoli lo blinda con un rinnovo contrattuale fino al 2017, con un adeguamento di ingaggio a 4 milioni l’anno e clausola risolutoria fissata a 63 milioni di Euro. Cavani non tradisce le attese e stravince la classifica marcatori; segna 16 reti nel girone d’andata e si limita a controllare nel girone di ritorno, complice il calo di El Shaarawy e Osvaldo. A fine campionato le reti saranno 29, portando il Napoli al secondo posto in classifica.

In estate partirà alla volta di Parigi per la cifra di 64 milioni di Euro. Alla fine dei 3 anni le reti saranno 78 in 104 gare di campionato.

Higuain

Finito il ciclo Mazzarri, De Laurentis vuole dare visibilità internazionale al suo Napoli. Per la panchina sceglie Rafa Benitez, il quale porta a napoli una piccola colonia spagnola del Real: quali Reina, Albiol, Callejon e una punta di diamante Gonzalo Higuain, chiamato a sostituire Cavani al centro dell’attacco.

Il 4-2-3-1 di Benitez da sfogo a tutto il potenziale offensivo del Napoli; infatti Callejon mette a segno 15 reti, Mertens 11 e Higuain 17. L’argentino chiude quarto in classifica marcatori, dietro a Immobile, Tevez e Toni. La stagione successiva per il Napoli si rivela ricca di problemi ed avare di gioie. L’eliminazione dai play-off di Champions penalizza l’andamento in campionato, così come le fatiche di coppa. Il Pipita mette a segno 18 reti, ma più pesanti si rivelano gli errori dal dischetto (infatti su 7 tentativi dagli 11 metri , solo 4 sono stati realizzati; particolarmente grave l’errore contro la Lazio all’ultima giornata in un autentico spareggio per il terzo posto).

Conclusa la fallimentare esperienza Benitez, sulla panchina del Napoli arriva Maurizio Sarri. Il tecnico toscano viene da una lunga gavetta e sono molti i dubbi sull'influenza che riuscirà ad esercitare in uno spogliatoio pieno di giocatori affermati. Il Napoli riesce a trattenere tutti i big, compreso Higuain. Dopo una partenza altalenante il gioco del Napoli decolla, anche grazie ai goal dell’argentino. Inizialmente Higuain segna solo in casa, segna 6 goal nelle prime 4 partite casalinghe e segna il primo goal in trasferta alla nona giornata a Verona contro il Chievo. Al giro di Boa i goal sono 18 in 19 partite. Nel girone di ritorno si apre la caccia al record di Nordahl (35 goal in 37 gare) che dura dal 1950. L’espulsione di Udine costa al Pipita 3 giornate di squalifica e i sogni di scudetto del Napoli. All’ultima giornata di campionato, però, grazie ad una tripletta inferta, nel secondo tempo, all’ormai derelitto Frosinone, Higuain raggiunge quota 36 reti in 35 parite disputate, superando il record di Nordhal.

Il Napoli chiude il campionato al secondo posto. In estate Higuain viene ceduto ai rivali della Juve, per la disperazione dei tifosi napoletani che sognavano un grande Napoli col Pipita. Higuain lascia il Napoli con 71 marcature in 104 partite.

L’interregno di Milik

La cessione di Higuain sembra aprire le porte per una maglia da titolare a Manolo Gabbiadini, ridotto a mera comparsa nel campionato precedente. Il Napoli però acquista anche Arcadiusz Milik, fresco capocannoniere dell’Ajax, che contenderà il posto proprio a Gabbiadini.

La prima giornata di campionato vede il Napoli di scena a Pescara; Il Pescara realizza due reti nella prima mezz’ora. La risposta del Napoli tarda ad arrivare, gli azzurri sembrano spuntati e Gabbiadini non garantisce le soluzioni tattiche che garantiva Higuain e infatti viene rilevato nel secondo tempo  da Milik, ma l’eroe della gara è Mertens che con una doppietta consegna un insperato punto al Napoli. La seconda giornata Milik parte titolare contro il Milan e realizza una doppietta, nella sua prima gara al San Paolo. Il polacco diventa così titolare dell’attacco partenopeo realizzando 4 reti nelle sue prime 7 partite di serie A, più 3 reti in due partite di Champions. In ottobre, durante la pausa per le nazionali, però il ginocchio fa crack e Milik è costretto ai box per almeno 4 mesi.

Mertens

Con Higuain a Torino e Milik rotto è la grande occasione di Manolo Gabbiadini. Alla ripresa del campionato è lui titolare contro la Roma, ma offre una partita incolore: impacciato nei movimenti e mai partecipe al gioco. Nel secondo tempo, sotto di due goal, Sarri inserisce Mertens al posto di Gabbiadini come prima punta, la Roma vince 3-1, ma da qui comincia la storia di Mertens prima punta.

Sarri nella trasferta dello JStadium si affida al tridente dei piccoli, dando ancora a Mertens fiducia come prima punta. I primi due mesi del Belga come riferimento avanzato sono di apprendistato, infatti va solo in goal in casa contro l’Empoli. La svolta però arriva a Dicembre: 3 goal a Cagliari e 4 al Torino nel giro di una settimana, l’apprendistato è finito, Mertens si è sbloccato. Il belga riesce finalmente ad eseguire i compiti che gli assegna Sarri. Il Napoli acquisisce fluidità nel palleggio e armonia nel gioco, aumenta la quantità di passaggi e si cerca di meno il cross dal fondo, ma il Napoli sa sempre come arrivare in porta. Il girone di ritorno di Mertens è qualcosa di assurdo, realizza 17 reti e chiude la stagione con 28 reti totali, secondo in classifica marcatori ad una lunghezza da Dzeko, nonostante il miglior rapporto minuti/goal 92’.

stagione

giocatore

allenatore

reti segnate

posizione in classifica marcatori

2016-17

Mertens

Sarri

28

2015-16

Higuain

Sarri

36

2014-15

Higuain

Benitez

18

2013-14

Higuain

Benitez

17

2012-13

Cavani

Mazzarri

29

2011-12

Cavani

Mazzarri

23

2010-11

Cavani

Mazzarri

26

Negli ultimi 7 campionati i tre centravanti titolari del Napoli hanno realizzato 177 reti, con una media di 25,28 a campionato. In due occasioni si sono piazzati al quarto posto (2014 e 2015) in una sola occasione terzo (2011-12) e sempre in due occasioni sia primi che secondi, addirittura con due giocatori doversi.

Il prossimo anno sulla panchina del Napoli, a meno di clamorosi eventi ci sarà ancora Sarri e quindi vedremo ancora un Napoli votato al bel gioco e propenso ad attaccare. In vista della futura asta valutate un acquisto del centravanti del Napoli, casomai prendendo Mertens e Milik in coppia (probabilmente Mertens sarà listato come attaccante). Anche perché negli ultimi 7 anni i centravanti napoletani sono stati una garanzia di successo al fanta!

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