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Sotto il Sette – Riccardo Saponara e la maledizione del diez

Storie di calcio, extracalcio e fantacalcio

Titty Cerquetti

"C'è innanzitutto un trequartista, uno dei pochi, forse uno degli ultimi. Di punte centrali di peso ne abbiamo, di ali rapide e veloci pure, di centrocampisti che si inseriscono e recuperano, che appoggiano la fase offensiva ma corrono in aiuto del reparto arretrato anche. Riccardo Saponara è uno di quelli che si adatta, sa fare un po' tutto, ma se fosse nato tempo fa, quando ancora esistevano i numeri 10, lui lo sarebbe stato.

C'è una lunga storia di numeri, nella carriera del Sapo. Numeri diversi a segnare ogni cambiamento, ma senza mai trovare la chiusura del cerchio, come se la ricerca del numero giusto rappresentasse anche la ricerca del posto giusto, della squadra giusta, di una gioia di stare in campo foriera di prestazioni eccellenti, goal, assistenze ai compagni. Perché nel bagaglio tecnico di Saponara c'è tutto questo e anche dell'altro. C'è un ragazzo che sta diventando uomo, prima che calciatore.

SAPONARA, IL 10 CHE SOGNAVA DI ESSERE UN 8

Non sarà una storia a lieto fine e le cose non andranno esattamente come Ricky sperava. Le presenze, con quella amata maglia, saranno solo 8, proprio come il suo numero. Le gioie, invece, saranno ancora meno.

SAPONARA, DA FORLI' A RAVENNA

Classe '89, Ancarani, che oggi gioca in Prima categoria a Fratta Terme, è prenotato dalla squadra ravennate neopromossa in B con tanto di prezzo già fissato: 5mila euro. Messo alle strette dalla famiglia di Ricky, anche Saponara viene aggiunto all'affare, per la medesima somma, e sbarca così in giallorosso. Il Ravenna, due anni dopo, cederà la comproprietà all'Empoli per 750mila euro, a cui se ne aggiungeranno 500mila nel giugno del 2010 per l'intero cartellino. Ancarani, invece, farà ritorno in maglia biancorossa dopo una sola stagione.

SAPONARA E L'AMORE AI TEMPI DI SARRI

La svolta ha la faccia solida, gli occhiali spessi e la sigaretta accesa di Maurizio Sarri. È lui il padre calcistico del Saponara da serie A, quello che poi farà faville con ben due maglie azzurre, quella dell'Empoli e quella della nazionale Under 21. Sarri, con semplicità, mette Saponara là dove deve stare, dietro le punte, a fare il numero 10. A metà della stagione 2012/2013 Saponara ha già collezionato 18 presenze, 8 gol e 7 assist. Non passa inosservato, naturalmente. A gennaio, durante il mercato invernale, lo prende il Milan che lo lascia in prestito ai toscani fino al termine della stagione. L'Empoli sfiora la promozione in A, perdendo la finale dei play-off contro il Livorno, ma per Ricky è una stagione trionfale: 13 goal, 14 assist e la maglia della squadra del cuore ad attenderlo. Forse più in alto di così non si può arrivare, perché arrivati sulla vetta ci sono solo due possibilità: tornare giù o imparare a volare.

SAPONARA E IL MILAN, PASSANDO PER KAKA'

SAPONARA, UN RITORNO CHE SA DI RIMPIANTO

Al debutto segna sul rigore contro l'Udinese, un assist la gara successiva contro la Roma. Si ferma nuovamente, ma stavolta per una fastidiosa e imprevista varicella, poi rientra e Sarri lo inserisce di nuovo, con cautela e determinazione, nel suo schema di gioco: trequartista dietro le punte. Da quel momento le gioca tutte: 15 partite, 6 goal e 3 assist. Il "nuovo" Kakà è rimasto a Milano, ma qui è nato Ricky "Maravilla".

La stagione successiva parte con il botto: 3 partite, 3 goal e un assist. Ad Empoli si sfregano le mani, nonostante la partenza di Sarri e l'arrivo di Giampaolo, Saponara è ancora lui. La stagione non parte benissimo per la squadra, l'Empoli soffre un po' ed i risultati non arrivano ma la pazienza della società, nel proteggere allenatore e giocatori, viene premiata e la squadra cresce. Ricky, con Giampaolo, diventa meno uomo goal e più assistman ma in questo c'è anche una condizione fisica che non lo aiuta. Durante tutto il girone di ritorno il ragazzo soffre ancora per la pubalgia ma la squadra ha bisogno di lui e lui non si tira indietro, giocando anche sopra il dolore e i problemi. A fine stagione i goal saranno 5, gli assist 10 a conferma che nonostante la parentesi Milan e gli infortuni il giocatore c'è, tanto che si comincia già a vociferare di un ritorno in rossonero.

RICKY MARAVILLA, EL DIEZ

EMPOLI, ITALY - OCTOBER 30: Kostantinos Manolas of AS Roma and Riccardo Saponara of Empoli FC reacts during the Serie A match between Empoli FC and AS Roma at Stadio Carlo Castellani on October 30, 2016 in Empoli, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

EMPOLI, ITALY - OCTOBER 30: Kostantinos Manolas of AS Roma and Riccardo Saponara of Empoli FC reacts during the Serie A match between Empoli FC and AS Roma at Stadio Carlo Castellani on October 30, 2016 in Empoli, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

"Si riparte con un nuovo cambio di allenatore: Giampaolo accetta la corte della Sampdoria e Corsi promuove sulla panchina della prima squadra il viceallenatore storico, Giovanni Martusciello. In estate le voci su una partenza di Ricky si rincorrono, dal Sassuolo di Di Francesco, che ha appena ottenuto una storica qualificazione in Europa League e cerca giocatori di qualità per affrontare il palcoscenico europeo al nuovo Torino di Mihajlovic, passando naturalmente per il vecchio amore: il Milan. L'acquisto del club toscano di Josè Mauri, proprio dal Milan, sembra essere il giusto preludio al ritorno in rossonero del figliol prodigo e invece Saponara resta in Toscana. Ai primi di settembre, chiusa momentaneamente la parentesi "mercato", giunge gradito anche l'endorsement di uno dei più grandi numeri 10 della Serie A, che ha appena chiuso una carriera straordinaria: "Il vero numero 10 in Serie A è Saponara dell’Empoli. E non lo dico perché lo conosco bene, visto che sto a Empoli. E’ maturato, sa lanciare le punte, si inserisce in zona goal, tira, ha classe e qualità. E, soprattutto, fantasia. Un trequartista vero". Parole e musica sono di Totò Di Natale.

La domanda, ricorrente, è quanto avranno influito le voci di mercato sul giocatore. Se davvero la sua volontà sia stata quella di restare ad Empoli o se invece siano state le offerte insoddisfacenti per Corsi la vera motivazione. O se sia stato invece proprio lui a decidere di restare, per evitare quanto accaduto in passato, completare la crescita come calciatore, prima di ripresentarsi su palcoscenici importanti. La risposta, ancora una volta, la troviamo nei numeri. La decisione di prendere finalmente sulle spalle il 10 probabilmente non è casuale. È un punto di arrivo e di partenza, per Ricky. È la volontà di affermarsi definitivamente nel suo ruolo, dimostrare a tutti che la fiducia di chi crede in lui, da Di Natale alla società, è ben riposta e che domani, quando verranno a bussare alla sua porta sapranno che ad aprire non ci sarà un ragazzo inesperto da far giocare in chissà quale ruolo e in chissà quale momento. Ci sarà Ricky "Maravilla", el diez.

SAPONARA E UNA STAGIONE DA VIVERE

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